Barcolana: una delle edizioni più lente della festa triestina

Barcolana: una delle edizioni più lente della festa triestina

Non è certo stata una Barcolana indimenticabile: pochissimo vento e sole 20 barche al traguardo per la classica festa autunnale di Trieste, dove ancora una volta è stato Esimit Europa 2 a tagliare la linea d’arrivo davanti a tutti in 3 ore 3 59 minuti.

Dopo che la vigilia aveva visto oltre 25 nodi di Bora, la 44.a Barcolana ha riservato uno scirocco debolissimo in partenza, andato poi a calare fino ad annullarsi, lasciando “al palo”, in mezzo al Golfo, quasi tutta la flotta. Il meteo locale prevedeva l’arrivo di un Ponente che poi non si è concretizzato e solo 20 scafi sono riusciti a tagliare il traguardo, dopo l’intero percorso di circa 17 miglia.

In partenza, un Vasco Vascotto al timone del Tp52 Aniene 1.a Classe, ispirato dall’aria di casa si è lentamente lanciato, sorprendendo anche Esimit Europa 2 e prendendo per i primi minuti, assieme a Maxi Jena di Mitja Kosmina, la testa della regata. È stato un lentissimo incedere verso la prima boa: dopo il primo quarto d’ora di navigazione Esimit Europa 2 è riuscita a lanciare fuori dalla mischia della partenza il super maxi, prendendo così la velocità necessaria per portarsi in testa, controllando con due virate gli avversari. Presentatasi alla prima boa già con un distacco incolmabile, lo scafo timonato da Alberto Bolzan, con lo skipper Jochen Schümann, ha combattuto solo contro il vento e se stesso per chiudere la regata, dopo molta fatica e già pensando all’evento successivo, il tentativo di record verso La Valetta.

Dietro a Esimit Europa 2, Maxi Jena di Mitja Kosmina, con in pozzetto i due campioni di 470 Jas Farneti e Simon Sivitz Kosuta, ha dovuto controllare Vascotto per tutto il lato di disimpegno, prima di imporsi grazie alla superficie velica e alla stazza della barca. Mentre nelle retrovie era già aria di festa – perché il Golfo di Trieste non lasciava entrare un alito di vento e il traguardo diventava sempre più un miraggio – a poppa di Esimit Europa 2 si consumava la lotta per il podio. Vascotto, che ha girato secondo la prima e la seconda boa, ha visto Maxi Jena passarlo all’inizio del terzo lato: la navigazione verso Santa Croce si è rivelata decisiva, con stop and go continui che hanno obbligato i team a continui cambi di vele.

A metà lato, l’ungherese outsider Wild Joe, 60 piedi da regata con gennaker armato sul bompresso “old style”, si è inserito tra i primi, recuperando posizioni e inserendosi tra Aniene 1.a Classe e Maxi Jena. Mentre Esimit Europa 2 cambiava mille vele a prua per crearsi il vento e chiudere la regata in pochi secondi meno di quattro ore, Maxi jena girava la boa di Santa Croce e manteneva il secondo posto difendendosi dalla new entry. Il secondo posto arriva con oltre mezzora di ritardo, segue Wild Joe e Vascotto, ottimo quarto e primo di categoria.

Il miracolo lo compie quest’anno il piccolo 40 piedi Sayonara, primo nella prima classe (dieci anni su dieci che vince di categoria) del velaio muggesano Roberto Bertocchi: barca vuota, 11 persone a bordo e un fedele gennaker di 120 metri quadri issato una ventina di volte per raccogliere ogni refolo del Golfo. Sesto posto per Shining (terzo nella classe Super Maxi), che non esprime tutte le sue potenzialità.

 

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