Dove sposarsi è una delle questioni principali quando si decide di convolare a nozze. Come è giusto che sia, viene prestata grandissima attenzione al sito dove avviene il matrimonio, il tutto diviene insomma parte integrante della celebrazione. Ultimamente la chiesa non è più la sola opzione contemplata, sempre più di frequente i futuri sposi scelgono scenari molto meno canonici di una semplice navata
La spiaggia è un luogo scelto sempre di più per celebrare il matrimonio, ma in alcuni casi ci spinge anche oltre. Sposarsi sull’acqua, in un atollo dal mare cristallino delle Maldive è infatti la nuova e assurda tendenza del turismo matrimoniale. L’itinerario è dei più lineari: si viaggia e si conclude lo spostamento con la celebrazione di un rito in un luogo esotico. La novità però è che persino le strutture ricettive cominciano a sfruttare questa moda, mettendo a disposizione dei propri ospiti soluzioni davvero innovative per il matrimonio.
Di recente è nata infatti una chiesa – nel senso laico del termine – nel mezzo dell’Oceano Indiano e a disposizione degli ospiti del Four Seasons Resort di Landaa Giraavaru. Il luogo di celebrazione del matrimonio è una palafitta sospesa sull’acqua blu, a 50 metri dalla costa e teatro di alcune promesse d’amore tra le più suggestive. Del resto l’architettura del luogo ha fatto in modo che cielo, terra e sacralità, si unissero grazie al design e a un pizzico di genio.
Il sito può infatti ospitare fino ad un massimo di 16 persone e ha il pavimento in vetro. Una trovata che modernizza la classica camminata della sposa verso l’altare, sfruttando la particolarità dello scenario e gli splendidi colori dell’acqua trasparente. L’idea è del manager del resort, Ramando Kraenzlin, che ha pensato anche alle pareti in vetro e ai colori chiari, predominanti nella struttura, per dare un’espressione di candore cerimoniale. Cosicché anche durante un momento unico come quello del matrimonio, non venga dimenticata la passione per la natura e per il mare.
Paolo Bellosta