Continuano gli aggiornamenti dal Trofeo Jules Verne! Il record da battere, nella circumnavigazione del mondo senza scalo, è quello fatto registrare da Loïck Peyron con Banque Populair V quattro anni fa. Il navigatore francese ha impiegato 45 giorni 13 ore 42 minuti e 53 secondi, viaggiando a una velocità media di 26,5 nodi (49,08 km/h) lungo un percorso di ben 28.965 miglia nautiche. In questa edizione del Trofeo Jules Verne, i due trimarani hanno tentato l’impresa, per riuscirci, il ritorno a Ouessant, porto di partenza e di arrivo, sarebbe dovuto avvenire avvenire prima delle 17 e 43 del 6 gennaio 2016.
Purtroppo, la notizia è che all’inizio del 43° giorno di navigazione, a 2.600 miglia dal traguardo situato al largo di Ouessant Spindrift 2 ha abbandonato l’idea di battere Banque Populaire V. Il trimarano, pur registrando un ritardo di sole 266 miglia rispetto al primato di Peyron, non sarà più in grado di migliorare il record del Trofeo Jules Verne realizzato nel 2012.
Il team ha spinto al massimo sull’acceleratore impegnandosi oltre ogni limite, colmando un divario di più di 700 miglia in tre giorni dall’attuale detentore, ma il meteo ha avuto un ruolo determinante.
L’anticiclone delle Azzorre, infatti, impedisce di navigare sulla rotta diretta, mentre nella zona del traguardo sono previste tempeste violente che renderanno praticamente impossibile procedere in sicurezza. Pertanto le condizioni in Atlantico rendono, di fatto, impossibile proseguire nel tentativo di battere il record. Da oggi, l’equipaggio di Spindrift 2 è costretto rinunciare ufficialmente al suo obiettivo di conquistare il Trofeo Jules Verne.
“La nostra speranza era legata all’apertura di una finestra meteo diversa, che ci avrebbe consentito di navigare direttamente verso il traguardo con una rotta più corta e più rapida di quella dell’attuale detentore del record del Trofeo Jules Verne, ma questo non si è verificato e così abbiamo dovuto affrontare la realtà”, queste le parole di Yann Guichard rese note in seguito all’ufficializzazione della notizia. Lo skipper si è mostrato davvero dispiaciuto, ma la decisione era obbligata.
Paolo Bellosta