Un finale al cardiopalma quello della Transat 650, con Giancarlo Pedote che ha dovuto cedere a Benoit Marie nelle fasi conclusive della regata, anche a causa della rottura del bompresso. Pedote e Prysmian conducevao con oltre 40 miglia quando al traguardo ne mancavano poco più di 300, con la vittoria storica a un passo.
Poi è arrivata la rottura del bompresso, il rallentamento e il recupero di Benoit Marie a cui va il merito di essere stato sempre “sul pezzo”, pronto a fare correre la sua barca e sfruttare il minimo problema di Prysmian. Giancarlo Pedote ha fatto una regata stratosferica, perfetta tatticamente, preparata con due anni di duro lavoro e attenta preparazione, dominata 15 giorni su 18. C’è l’amaro in bocca per il risultato storico sfiorato, ma resta la convinzione che il velista toscano abbia comunque fatto una grande impresa.
Il sogno di Giancarlo Pedote adesso potrebbe essere un progetto IMOCA 60: una classe a cui Pedote non ha nascosto di ambire e che ha dimostrato di meritare con questa grande Transat 650.
In regata restano ancora tanti skipper, tra cui gli italiani Michele Zambelli, Alberto Bona, Federico Fornaro, Federico Cuciuc e Andrea Iacopini, che si stanno battendo al massimo delle loro possibilità e che continueremo a seguire.