Leggere di un italiano in testa alla Mini Transat, nel regno totale dei francesi, fa venire in mente una famosa canzone di Paolo Conte: Bartali. Giancarlo Pedote è in testa, nettamente, alla Transat, una delle regate più dure ed estreme che si corre in Atlantico, fino adesso di dominio incontrastato dei francesi. E’ tutto vero, Prysmian vola in solitaria con oltre 40 miglia di vantaggio sul secondo, Nicolas Boidevezi, con buona pace del pubblico francese e dell’ufficio stampa della Transat, che momentaneamente preferisce concentrarsi su altre storie piuttosto che su quella di un italiano che macina miglia senza sosta a ritmo impressionante, con il solo obbiettivo di vincere questa regata.
Giancarlo Pedote fino a questo momento è stato perfetto: preparato psicologicamente, fisicamente, tecnicamente e tatticamente, sta portando la sua barca dalla prua tonda al massimo, anche se ancora la strada è veramente lunga, con oltre 3000 miglia che possono nascondere tante insidie per tutta la flotta.
Bene in generale anche gli altri italiani: Michele Zambelli sedicesimo tra i proto, Alberto Bona dodicesimo tra i Serie, con Andrea Iacopini ventitreesimo, Federico Fornaro e Federico Cuciuc trentaquattresimo e trentacinquesimo.