La Transat 650 è una prova massacrante per gli skipper: ne ha fatto le spese il povero Vincent Busnel, che con il suo proto si è addormentato esausto, troppo vicino alla costa di Lanzarote andandosi a schiantare sull’isola. La barca si è distrutta completamente, lo skipper è stato ricoverato sotto osservazione ma per fortuna non è rimasto ferito nell’incidente. Un episodio che fa capire quanto difficile ed estrema sia la navigazione su una barca di 6.50 m in questa regata: un guscio lanciato a tutta velocità sulle onde dell’Oceano, capace di tenere medie di velocità simili a un 40 piedi, che costringe gli skipper a ritmi massacranti per i nervi e per il fisico. Ricordiamo però, che tutti i più grandi regatanti oceanici sono passati da questa regata, un must do dell’altura.
Quanto sia difficile preparare e condurre al vertice una Transat 650 lo sa bene lo skipper fiorentino Giancarlo Pedote, che in queste ore battaglia in Atlantico per la testa della regata contro Benoit Marie: il francese conduce con 21 miglia di vantaggio ma lo skipper toscano ha dimostrato una caparbietà e una preparazione che non temono nessun rivale. Pedote si è spinto a Sud per allontanarsi dal pantano delle Canarie e cercare un Aliseo più forte: Prysmian dovrebbe infatti agganciare 20-25 nodi da nordest prima del suo rivale e volare al lasco a gran velocità recuperando terreno. Immaginiamo Giancarlo Pedote che stringe i denti alla barra e libera le briglie del suo prototipo spingendo a fondo come ha dimostrato di saper fare: in questo momento viaggia già a oltre 9 nodi, ma Prysmian ci ha abituato alle velocità a due cifre e tutta l’Italia velica in questo momento lo sta spingendo: da perfetto sconosciuto Pedote sembra diventato il nuovo Bartali, in fuga contro una flotta di francesi, la battaglia sarà avvincente.
Non dimentichiamo però tutti gli altri italiani in regata che si stanno battendo come leoni in questa Transat 650: Michele Zambelli è sesto tra i proto, Alberto Bona settimo nei Serie, Andrea Iacopini sedicesimo, Federico Fornaro trentaduesimo e Federico Cuciuc trentaquattresimo. Pointe a Pitre è ancora molto lontana…la battaglia dell’Atlantico è appena iniziata.