
Il Vietnam ha riservato per la flotta della Volvo Ocean Race la prima “sventola” di questa terza tappa. Nelle ultime 24 ore il gruppo di testa sta bolinando con un vento dai 25 ai 35 nodi accompagnato da onde alte fino a 4,5 m, come segnalato dal centro meteo della Direzione della corsa.
Condizioni assolutamente poco favorevoli alle carene dei VOR70, scafi dal baglio massimo molto pronunciato per volare alle andature portanti. Leader provvisorio è sempre Team Telefonica, che conserva un vantaggio di 9 miglia su Groupama, 20 su Camper, 62 su Abu Dhabi, 85 su Puma e addirittura 258 sull’ormai lontano Team Sanya.
Gli iberici hanno da poche ore virato sopravvento a Camper cecando di mantenersi in una posizione di controllo sugli inseguitori. La curiosità maggiore in questo momento è per la scelta tattica di Puma. Lo skipper Ken Read ha deciso una netta “splittata” rispetto alla rotta degli avversari, dirigendosi molto più a est e di conseguenza evitando la bolina sotto costa. Inizialmente il ritardo di Puma è aumentato notevolmente ma nelle ultime ore Mar Mostro è tornato ad avvicinarsi.
Le notizie che arrivano da bordo danno la dimensione della situazione attuale. Il Media Crew Member di Telefonica Diego Fructuoso nel suo ultimo report ha descritto le difficoltà della vita a bordo: “Abbiamo oltre 30 nodi di vento; fare colazione senza versare metà del latte è una missione impossibile, così come stare dentro per dormire o andare in bagno”. In queste condizioni l’interno di un VOR70 si trasforma in una lavatrice, con tanto di frastuono costante causato dal carbonio dello scafo che batte sulle onde. Se a ciò si aggiunge che con ogni probabilità gli interni delle barche saranno molto bagnati, si può avere un’idea di quanto è dura la vita a bordo. Roba da Volvo Ocean Race.