
Le notizie che arrivano dagli oceani del sud, zona Global Ocean Race, possono farci dire solo una cosa: che bravo Marco!
Nannini e Ramon sul loro Financial Crisis si trovano adesso in quarta posizione a circa 16 miglia dal primo: hanno recuperato oltre 50 miglia del ritardo accumulato nelle prime battute di questa terribile terza tappa verso l’Uruguay. Il Class 40 dello skipper italiano ha avuto qualche problema all’impianto elettrico, risolto, e al momento è andata fuori uso una delle due stazioni del vento. Niente di grave e umore alto.
Dopo essere stata nei primi giorni la barca più a sud, Financial Crisis ha adesso incrociato la flotta recuperando molte miglia, per poi rimettere la prua a sudovest in cerca di vento più forte.
Scopriamo solo adesso, per stesa ammissione di Nannini dalla sua pagina web, che lo skipper italiano stava per abbandonare la sua impresa. Dopo la seconda tappa era stata avviata una trattativa molto concreta per vendere la barca, e di conseguenza abbandonare la regata. Una sfida come la Global Ocean Race ha dei costo di gestione difficilmente affrontabili senza uno sponsor grosso. L’affare non si è poi concluso, forse anche per la volontà di Marco Nannini di portare a termine il suo progetto, affascinato dal richiamo di Capo Horn.
Il primo sponsor di Financial Crisis al momento sono i tanti appassionati, tifosi e amici, che in via del tutto volontaria hanno fatto donazioni in favore della barca italiana. In un momento di crisi senza precedenti c’è uno skipper che contro tutto e tutti sta affrontando i mari del sud, combattendo contro le difficoltà più disparate. Se non altro merita il massimo del rispetto, e chissà che qualche azienda alla quale aveva chiesto finanziamenti oggi non si penta di non avere sponsorizzato il velista dell’anno 2012. Non mollare Marco.