Arriva un nuovissimo sistema per ripulire gli oceani dai vari segni di inquinamento, che siano detriti o rifiuti di vario genere in plastica: stiamo parlando dello spazzino dei mari.
Boyan Slat, è uno studente olandese che ha progettato un’apparecchiatura davvero interessante, il ragazzo per finanziare la sua brillante idea ha pensato bene a una raccolta di fondi online, ora il suo sogno sta diventando realtà. Un primo prototipo di dimensioni inferiori a quello progettato da Boyan, è stato testato con successo in Olanda la scorsa settimana. Queste prime prove sembrano essere andate a buon fine, infatti ne sono state programmate altre nelle coste giapponesi e olandesi, a quanto ci è stato comunicato. Se tutto dovesse andare per il meglio, lo spazzino dei mari sarà pronto per la prima maxi operazione di pulizia del Pacifico nel 2020.
Lo spazzino dei mari impiega delle barriere galleggianti con una forma molto simile al boomerang, paragonabili a quelle usate per arginare le perdite di petrolio, che catturano i rifiuti in acqua senza rovinare i fondali o infastidire la fauna marina.
Il sistema di funzionamento è molto semplice. L’immondizia viene convogliata in un impianto, che tritura i rifiuti prima che questi vengano recuperati in un container. Il grande obiettivo dello spazzino dei mari è ripulire la “Great Pacific Garbage Patch”, ovvero la mega-area di immondizia nel Pacifico, una delle cinque maggiori al mondo. Una zona grande quasi come il Texas, la cui mole crescente comincia ad essere visibile anche dallo spazio, proprio come la Grande Muraglia cinese.
L’Ocean Cleanup Project di Slat, volgarmente ribattezzato spazzino dei mari, è stato presentato nel 2012 quando Boyan aveva 17 anni, ed è stato testato anche nelle Azzorre.
La plastica catturata dal sistema, spiega il giovane inventore al Guardian, “è risultata riciclabile e decine di grandi compagnie hanno mostrato interesse” nel suo acquisto.