Tecnica: come regolare il profilo delle vele in base al vento

Tecnica: come regolare il profilo delle vele in base al vento

La regolazione del profilo delle vele è un’operazione fondamentale se si desiderano le migliori performance dalla propria barca, in qualsiasi condizione di mare e di vento. Ogni situazione necessita infatti di una differente regolazione a seconda del tipo di vela, della sua superficie, dell’intensità del vento e dell’altezza delle onde.

Prima di tutto occorre fare una considerazione: le vele non sono tutte uguali, ma cambiano per materiale, forma, disegno e quantità di “grasso” che è stata inserita dal velaio in fase di progettazione. Esistono quindi vele studiate per tanto vento e vele ideate per le brezze leggere. Indipendentemente da questo la regolazione del loro profilo si basa su alcuni principi basilari, che potremmo riassumere così: più intenso è il vento più occorrerà smagrire le nostre vele, e viceversa le ingrasseremo con poca aria. Ma come?

L’operazione è molto semplice; prima di tutto all’aumentare del vento occorrerà flettere l’albero, azione che ci consentirà di eliminare buona parte del grasso delle vele, soprattutto quello della randa. A questo punto occorrerà lavorare sulla drizza di genoa e randa, cazzandole fin quando le pieghe orizzontali sulle vele scompaiono. Nel caso della randa teseremo anche la base, mentre per la vela di prua porteremo indietro i carrelli, aprendola in alto e appiattendo la base. A questo punto avremo due vele regolate per vento sostenuto, magre come due lame. Nel caso non bastasse, e la barca mostrasse ancora cenni di nervosismo sulle raffiche, basterà scaricare il carrello della randa sottovento per stabilizzarla ulteriormente. Occorre fare una doverosa precisazione: un assetto simile è adatto all’andatura di bolina, mentre per la poppa, anche con vento forte, occorrerà tornare a ingrassare le vele. E se oltre al vento devo confrontarmi con le onde?

La situazione in questo caso cambia: la barca per superare le onde ha bisogno di potenza, e quindi di grasso sulle vele per risalire le creste. Anche con aria robusta si può quindi decidere di tenere le vele non troppo magre in presenza di onda sostenuta. Se c’è mare formato e poco vento, allora dovremo dare il massimo grasso alle nostre vele: drizze morbide, albero dritto, carrelli della vela di prua in avanti e quello della randa sopravvento. In questo modo la nostra barca avrà la potenza giusta per risalire le onde.

Fatte queste considerazioni di massima occorre ancora qualche precisazione: ogni vela ha le sue caratteristiche, che possono richiedere regolazioni apposite. Il materiale di costruzione incide molto sulla forma delle vele e sulla loro elasticità. Il carbonio per esempio rende le vele molto rigide, offrendo la possibilità di realizzare superfici più ampie rispetto a una vela in dacron, grazie al fatto che anche con aria sostenuta mantiene la forma originale più a lungo, dando la possibilità di lavorare su un profilo stabile. In poche parole: per una barca sarà possibile realizzare una randa in carbonio più grande rispetto a una in dacron, grazia alla capacità della prima di restare magra. Così facendo riusciremo comunque a condurre la nostra barca correttamente con vento forte, grazie anche a un disegno magro della vela, ma con le brezze sfrutteremo la superficie in più che il carbonio ci consente di tenere.

In definitiva la regolazione delle vele richiede la conoscenza delle risposte della propria barca, e la capacità di intuire l’assetto giusto per ogni tipo di vela, e in ultimo, ma non certo per importanza, una grossa dose di esperienza nel leggere le varie situazioni.

 

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