Volvo Ocean Race: alla scoperta della leggenda

Volvo Ocean Race: alla scoperta della leggenda

A poco più di due settimane dal via andiamo a conoscere meglio quella che è considerata la regata principe tra quelle oceaniche, la mitica Volvo Ocean Race. Un tempo chiamata Whitebread, la Volvo è una regata che compie la circumnavigazione del globo in equipaggio, da compiere in otto tappe a bordo dei VOR 70, delle imbarcazioni appositamente studiate per questa manifestazione. Per rendere le barche il più possibile uguali, il regolamento della regata prevede delle misure limite entro le quali devono stare le barche, prevedendo ogni parametro nei minimi dettagli. Vengono così fissate per esempio il peso minimo e massimo che possono avere le barche, e ogni team affida a un proprio progettista la realizzazione del disegno, che dovrà attenersi rigorosamente al regolamento. Le barche vengono poi sottoposte a dei test dettagliatissimi sulle capacità di galleggiamento, sul momento raddrizzante, e sulla sicurezza generale del mezzo, al fine di poter essere considerate adatte ad affrontare quella che è considerata una regata al limite della resistenza, sia per gli equipaggi che per i loro mezzi.

Gli albori di questa manifestazioni sono datati nel 1973, quando portare a termine questa regata era un’impresa ai limiti dell’impossibile e le barche scelte non erano ancora tutte uguali e soprattutto non tutte erano ben attrezzate come quelle di oggi. Diverse sono state le edizioni che hanno vissuto momenti tragici sia in passato che recentemente, come la disastrosa edizione del 2007: “Abn Amro Two” nella tappa New York-Portsmouth perse un membro dell’equipaggio, l’olandese Hans Horrevoets, caduto in mare durante una tempesta, mentre nelle stesse ore gli spagnoli di Movistar facevano naufragio al largo della Cornovaglia. Una regata il cui minimo comune denominatore è il rischio, e gli equipaggi che decidono di parteciparvi lo fanno consapevoli delle condizioni estreme alle quali andranno incontro. I momenti più duri normalmente si incontrano nei temibili mari del sud: venti incessanti, temperatura sotto zero, rischio iceberg e tutto ciò che di peggio le condizioni meteo possano riservare a una barca per mare. Non è certo un caso che il percorso negli anni sia stato in parte modificato, inserendo una tappa ad Abu Dhabi piuttosto che da Cape Town dirigersi diritti verso l’Australia, attraversando il tratto più temibile dei mari del sud. Non mancherà neanche quest’anno però una tratta da brivido: Auckland-Itajai, 6705 miglia di corsa diretta inizialmente verso sud, per poi doppiare Capo Horn e risalire la costa verso la cittadina brasiliana. Sei i team in gara per la Volvo Ocea Race 2011/2012, prima tappa Alicante-Cape Town con partenza il 5 novembre, per una sfida che durerà circa 9 mesi: buon vento ragazzi, e non bagnatevi troppo.

 

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