Portofino Rolex Trophy: BAUBAU e Team Garnell ci saranno

Portofino Rolex Trophy: BAUBAU e Team Garnell ci saranno

Il 6 M S.I. BAUBAU, numero velico I-58, e il Team Garnell saranno tra i protagonisti della terza edizione del raduno velico ad invito Portofino Rolex Trophy in programma dal 13 al 15 maggio.

Dopo un accurato restauro e un nuovo esordio alle regate 2010 del Portofino Rolex Trophy, BAUBAU insieme con Dan e Valentina andrà a costituire la flotta dei 6 M S.I. partecipanti alle regate che lo Yacht Club Italiano e Rolex dedicano anche quest’anno alle classi metriche per far rivivere la storia della vela mondiale.

BAUBAU
Yacht da regata della Classe 6 Metri Stazza Internazionale. Nato da un progetto Estlander modificato da Baglietto, fu costruito a Varazze dall’omonimo Cantiere nel 1938 e varato a novembre dello stesso anno. In quel tempo i 6 Metri S.I. erano Classe Olimpica (dal 1908 al 1952) e BAUBAU partecipò a numerose regate. Assegnatogli il numero velico I-58, il suo primo armatore fu il conte napoletano Massimo Arlotta Tarino, socio dello Yacht Club Italiano, e la barca venne subito iscritta alle regate per gareggiare in una delle flotte allora più numerose e competitive.
La stagione sportiva del 1939 cominciò dunque con le Regate d’Inverno a Genova (dal 4 al 14 febbraio), quindi fu la volta di quelle a Livorno, dominate da Straulino, dove BAUBAU si piazzò quinto. A La Spezia BAUBAU affronta l’altro 6 metri Esperia in un vero e proprio match race, valido per l’assegnazione della Coppa del Comune di La Spezia che BAUBAU si aggiudica per due vittorie ad una.
Dopo gli eventi bellici e la scomparsa del suo primo armatore, fu rinvenuta nel 1948 vicino a Rapallo. La barca passa in mano di diverse proprietà cambiando il nome in Grazia IV e subisce varie modifiche: viene dotata di un motore a scoppio entrobordo di 10 cavalli e viene costruita una tuga e partecipa a regate d’altura. È soggetta poi ad una modifica al piano velico per poter gareggiare al meglio con le nuove regole RORC. Solo nel 1988 viene recuperata da Antonio Traverso che le riconsegna il suo primo nome e la riporta ai piani originali. Ritornata in acqua nel 1990 da 6 Metri – come Baglietto la fece – BAUBAU partecipa alle Regate di Yacht d’Epoca di Imperia e La Spezia, dove ritrova l’antica avversaria Twins V e riporta due primi ed un secondo posto. Nel 1993 la barca viene acquistata da Francesco Guasti che ne ottiene la stazza AIVE. Dopo una decina d’anni di disarmo, la cede agli attuali armatori.

GLI ARMATORI
Filippo e Giuseppe La Scala acquistano BAUBAU nel 2005 e la sottopongono ad un nuovo, scrupoloso restauro presso il Cantiere Riva di Laglio con importanti lavori, tra cui la sostituzione di tutte le ordinate maggiori e minori, il rifacimento della coperta (in compensato marino e teak) e la ricostruzione dei pozzetti secondo i disegni originali. Da allora BAUBAU naviga sul Lago di Como, partecipando a qualche prova del Campionato Invernale del Lario e, regolarmente, al Trofeo Serbelloni per barche d’epoca, in occasione del quale è stata certificata anche dall’ASDEC.
Nel 2009, mentre era all’ormeggio, la barca è stata danneggiata all’opera morta da un colpo di “menaggino” arrivato di traverso al pontile. Il Cantiere Nuova Rumi di Bellano, ad opera di Walter De Bernardi ha provveduto alla riparazione dello scafo (opera morta), della prua e del bottazzo ed infine ha riverniciato completamente tutta la barca.
BAUBAU ha mantenuto il fasciame in mogano originale, come la chiglia. Caratteristica la piastra del timone del 1938, con inciso il nome della barca e la data di costruzione (con anche l’indicazione – ai sensi della legge allora vigente – dell’anno dell’era fascista). Come l’albero, boma e tangone sono in spruce. Conserva inoltre le vele originali, in cotone, della mitica casa inglese Ratsey & Lampthorne. BAUBAU batte il guidone del Reale Yacht Club Canottieri Savoia.

IL TEAM BAUBAU – GARNELL 2011
BAUBAU torna al Portofino Rolex Trophy per il secondo anno consecutivo. Insieme con gli armatori Filippo e Giuseppe La Scala faranno parte del Team Garnell 2011, Gennaro Petillo velista ed imprenditore napoletano e i due trainer fiori all’occhiello della Scuola Vela del Circolo Savoia di Napoli Francesco Torre e il triestino Mattia Pressich.

GARNELL PER LA VELA
La passione per il mare e per la vela dei soci di Garnell ha guidato l’azienda a sposare il mondo dello yachting con la creazione di un team attivo in competizioni veliche su diverse imbarcazioni e ad affiancare yacht club nella realizzazione di eventi.
Il connaturato legame con la vela è dimostrato dal fatto che l’azienda prende il nome dal veliero che più di un secolo fa, impossibilitato a raggiungere Bunbury, nel Western Australia, partendo da Melbourne, non esitò ad invertire la rotta e, doppiando prima il Capo Horn e poi il Capo di Buona Speranza, arrivò a destinazione con una rotta non convenzionale. Grande esempio di intraprendenza e di analisi, il veliero assurge a simbolo delle capacità strategiche ed innovative del team di Garnell, che assiste medie e grandi imprese italiane e internazionali con necessità di operare una scelta di direzione. Specializzato in corporate finance, consulenza strategica, auditing, assistenza legale e fiscale, rivolge particolare attenzione al settore delle energie rinnovabili (fotovoltaico, biomasse, eolico e mini eolico, idroelettrico, biogas).

Foto©Mediasail

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