
Regna l’incertezza nella sesta tappa della Volvo Ocean Race con tutte le imbarcazioni entrate nella fase calda della regata.
Si fa sempre più bella e incerta la lotta per la conquista della sesta tappa della Volvo Ocean Race. Tutti e sei gli equipaggi sono vicini, in particolare i primi tre, tutti nel giro di 3,3 miglia. Dopo aver passato l’altro giorno per la quarta volta la linea dell’Equatore, è partita la caccia alla strategia migliore da adottare da qui alla fine, ipotecata intorno al 7 maggio.
Guida momentaneamente la classifica la barca cinese di Dongfeng Race Team che ha scavalcato da poco Abu Dhabi Ocen Racing, staccandola di circa 1,1 miglio, mentre alle loro spalle rimangono Team Brunel e MAPFRE, rispettivamente a 1,9 e 3,3 miglia della leadership. Un equilibrio che sembra piacere allo skipper britannico di Abu Dhabi, Ian Walker, come raccontato dall’ Onboard Reporter di Azzam, Matt Knighton: “A Ian piace questa situazione. Non ci sono fughe a nord o a sud, tutti stanno vicini. Con le centinaia di miglia che ancora si devono percorrere, sta dando prova di pazienza. È un gioco di velocità e di angolo al vento, ancora una volta, e gli piace. Si tratta di controllare le altre tre barche di testa e di non rompere nulla. Fortunatamente le nostre vele stanno reggendo bene”. Proprio le vele che hanno perso molta della loro forma originale stanno rallentando Team SCA, mentre su Abu Dhabi Ocean Racing la regola è sempre stata quella di conservare al meglio i materiali.
Sembra tutto pronto al rush finale, con ogni mossa che da oggi in avanti potrebbe essere decisiva e con ogni imbarcazione che potrebbe ancora vincere. Lo sa bene l’Onboard Report di MAPFRE Francisco Vignale: “6 barche bordo a bordo, e le posizioni cambiano tutto il tempo. Abu Dhabi è riuscito a recuperare e a risalire dalla cosa della flotta. Fra un rilevamento e l’altro è riuscito a riprendere 12 miglia ed è tornato fra i top 3. E’ sicuramente uno dei team più pericolosi. La notte passata è anche scesa un po’ la temperatura e sono ricomparse le cerate in coperta. Abbiamo anche fatto diversi cambi di vela, passando dal Code 0 in testa al frazionato e dal frazionato al J1 (fiocco). La velocità è buona, intorno ai 20 nodi, il che ci fa sentire finalmente in avvicinamento a Newport.”
Se la situazione davanti è molto equilibrata, in coda sono due le barche che inseguono leggermente più staccate ma non ancora fuori dalla lotta al primo posto. Sono Team Alvimedica staccato di circa 25 miglia e Team SCA, a meno di 30, che hanno perso un po’di terreno nello spostamento da est a ovest e si sono trovate sottovento e a centro gruppo. Con quasi 2500 miglia ancora da percorrere anche le condizioni meteo saranno importanti, come conferma il meteorologo della regata Gonzalo Infante: “Tutti gli skipper e i navigatori devono decidere da che parte del “campo di regata” stare, est o ovest oppure al centro. E’ un po’ come arrivare a un incrocio con molte possibili strade da prendere. Quando optano per una rotta, potrebbero non incrociare più quella degli altri fino a Newport. Ma attenzione, potrebbe anche succedere che tutti prendano la stessa strada”.