America’s Cup: New Zealand fa 4, Oracle a nervi tesi

America’s Cup: New Zealand fa 4, Oracle a nervi tesi

Un’America’s Cup match ad alta tensione la si poteva immaginare, ma il defender Oracle Team USA ieri sera ha rischiato la crisi di nervi, dopo avere perso una regata che stava conducendo con New Zealand a inseguire. Un pasticcio tattico ha complicato le cose agli americani, che subiscono anche una migliore velocità di New Zealand in bolina: kiwi che ora conducono 4 a -1 (per effetto dei due punti di penalizzazione inflitti a Oracle).

In partenza Dean Barker si tiene prudente ed evita il contatto, ben conscio che l’avversario James Spithill è proprio la bagarre che cerca: il timoniere di Oracle già dai tempi di Luna Rossa è sempre stato un animale da partenze, feroce e freddo, da manipolare con cautela. New Zealand si tiene lontana, USA riesce a partirgli sopravvento, rollandola lungo il reach per girare la prima boa in testa di una manciata di secondi. In poppa è spettacolo: gli AC 72 volano nella Baia a velocità spesso superiori ai 40 nodi, lasciando una scia di acqua nebulizzata alle loro spalle. I due team battagliano sulle strambate eseguendo delle foiling jibe magistrali, tecnica e controllo allo stato puro.

 

 

 

Oracle gestisce e gira il cancello di poppa con 8″ di vantaggio, un’inezia, e qui succede l’inimmaginabile. Poco prima del cancello John Costecki chiama una foiling tack, virata volante, sulla boa di sinistra, per portarsi quindi verso il lato destro. Scelta già strana, quando avrebbe potuto semplicemente strambare e girare la boa di destra per stare su quel lato del campo. A ciò si aggiunge un mezzo disastro in manovra: la virata è tutt’altro che volante, Oracle tonfa in acqua e scende da 35 nodi a meno di 10. New Zealand va all’attacco chiudendo subito il gap. Il resto lo fa la migliore velocità kiwi nella risalita del vento, a fronte del vantaggio di Oracle in poppa. Il defender va KO ancora, incassando un distacco pesante nel resto della bolina e recuperando poco in poppa: New Zealand vince con 1’5″ e il defender è costretto a chiedere il time out tecnico per race 6. Gli americani si giocano il bonus, che spetta di diritto a entrambi i team, di rinviare una regata, e così fa Oracle per race 6.

 

Se non bastasse già questo, nelle scene finali si assiste a un faccia a faccia serrato sulla barca assistenza USA tra il CEO Oracle Russel Coutts e il timoniere James Spithill: di cosa avranno parlato? John Kostecki non si è presentato in conferenza stampa lasciando a Spithill l’incombenza: “Abbiamo bisogno di ritrovarci dopo questa regata, per questo abbiamo chiesto la pausa”. Si torna in acqua giovedì alle 22.10 italiane, con un defender alla disperata ricerca di una vittoria per continuare a crederci: a New Zealand ne mancano cinque per fare sua l’America’s Cup.

 

 

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