Coppa America: l’opinione di Cayard sull’incidente di Artemis

Coppa America: l’opinione di Cayard sull’incidente di Artemis

Verrebbe da dire: “Silenzio, parla Cayard”. Il baffo più famoso della vela, anche se adesso l’ha tagliato, ha commentato ai microfoni di vSail.info la rottura dell’ala del neonato AC72 di Artemis Racing. A detta di Cayard, CEO di Artemis, questo è solo il primo degli inconvenienti ai quali tutti i team andranno i contro, e il particolare che sia accaduto ad Artemis è dovuto esclusivamente al fatto che gli svedesi sono stati i primi ad andare in mare con il nuovo AC72.

Cayard ha spiegato che l’ala si è rotta in un solo punto, ma il team, avendo a disposizione solo tre ali rigide come da regolamento, sarà impegnato in una riparazione che potrebbe durare anche mesi per il recupero. Da quanto emerge all’origine dell’incidente ci sarebbe un difetto costruttivo, niente di sorprendente in questa fase di sperimentazione. Il vantaggio di Artemis sembrerebbe a questo punto svanito, dato che il team di Cayard dovrà ripartire sotto alcuni aspetti da zero.

A guidare il team progettuale di Artemis una delle firme più talentuose della progettazione navale: Juan Kouyoumdjian. Quel giovane disegnatore argentino di origini armene, che nel lontano 1999, quando nessuno o quasi lo conosceva, si presentò all’Admiral’s Cup con l’avveniristico 50 piedi francese Crazy K Yote II. Quella barca aveva un albero fantascientifico per i tempi: si reggeva senza sartie e crocette. Il progetto venne considerato non idoneo alla manifestazione e la barca venne squalificata, mentre Kouyoumadjian venne considerato come un giovane con qualche bella idea e niente di più: i suoi progetti hanno vinto le ultime edizioni della Volvo Ocean Race, e in quella in corso quasi tutte le barche che partecipano sono state disegnate da lui. Artemis ha quindi l’uomo giusto per riuscire a superare il momento di difficoltà.

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