Volvo Ocean Race: sarà una partenza sotto la tempesta

Volvo Ocean Race: sarà una partenza sotto la tempesta

Il Race Control della Volvo Ocean Race definisce così la situazione meteo che si sta delineando in vista della partenza della quarta tappa di domenica: “molto pericolosa, in grado di portare barche e uomini vicino ai limiti del possibile”. Previsti dopo la partenza venti intorno ai 40 nodi, che costringeranno la flotta della Volvo a una bolina massacrante per almeno 600 miglia. Praticamente sarà una lotta contro gli elementi, dove la tenuta di barche e uomini sarà messa a durissima prova.
Stiamo però parlando della Volvo Ocean Race, il giro del mondo a vela, e situazioni come queste sono da mettere in conto. Gli equipaggi sono composti da super professionisti, e le barche sono dotate della migliore tecnologia che la progettazione nautica possa offrire. Impensabile quindi un rinvio, anche perchè non avrebbe senso posticipare la partenza per l’arrivo di una depressione, in una tappa di 5 mila miglia dove il maltempo può imperversare in qualsiasi momento.
Dopo tre tappe corse sostanzialmente in condizioni soft è arrivato il momento di fare sul serio, e l’occasione capita proprio in vista della tappa che porterà a Auckland, il tempio della vela e dei navigatori. A proposito di Nuova Zelanda: chiaramente l’equipaggio che più tiene a questa tappa è Camper Emirates Team New Zealand, che sa bene quanto un arrivo in prima posizione in patria possa portare il morale alle stelle e invertire il trend che per il momento vede Telefonica quasi irraggiungibile. Nelle regate di altura così lunghe una componente non indifferente viene giocata anche dalla condizione psicologica dell’equipaggio, ed è probabile che i kiwi avranno qualche motivazione in più per questa tappa. A Sanya sono arrivati due mostri sacri della vela neozelandese, Rod Davis e Grant Dalton, e soprattutto il secondo di regate oceaniche ne sa qualcosa. L’obbiettivo è quello di migliorare le performance della barca in vista della In-Port Race, oltre che a fornire un supporto notevole all’equipaggio per la navigazione durissima che li attende.
Anche gli altri team non stanno a guardare, e a proposito si segnalano le modifiche allo scafo eseguite da Abu Dhabi Ocean Racing, che sta cercando di migliorare le performance in bolina proprio in vista della massacrante risalita del vento prevista per le prime 1000 miglia della tappa.
Sabato sarà la volta della In-Port Race; domenica prua a ovest verso il Monsone. Una cosa è certa: sarà battaglia dal primo all’ultimo minuto di queste 5220 miglia; battaglia tra gli equipaggi e sfida con gli elementi naturali. Buon vento ragazzi, e non bagnatevi troppo.

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