Global Ocean Race: Financial Crisis rompe lo spinnaker ma continua a correre

Global Ocean Race: Financial Crisis rompe lo spinnaker ma continua a correre

Financial Crisis continua la sua battaglia nel Pacifico del sud, e questa volta anche Marco Nannini e Hugo Ramòn sono costretti a leccarsi le ferite. Quando il vento era ormai girato al lasco consentendo una navigazione più tranquilla, il pilota automatico del loro Class 40 ha giocato un brutto scherzo ai due velisti: i timoni di Financial Crisis sono andati tutti a dritta con il sistema automatico in stallo, mandando la barca in srapoggia; il risultato è stata una violenta strambata involontaria con la barca che, come ha raccontato Nannini dal suo blog, si è distesa in acqua per qualche secondo, con la successiva e inevitabile rottura dello spinnaker.
L’inconveniente poteva avere conseguenze ancor più gravi: una strambata involontaria con 30 nodi di vento provoca il violento passaggio del boma che va a cozzare contro la volante. Financial Crisis ha in pratica rischiato di rompere l’albero, e fortuna che il vento non fosse ancora più forte.
Archiviato l’incidente Nannini guarda già avanti, rammaricandosi di avere perso il suo spinnaker più grande. Fin qui la regata di Nannini e Ramòn è stata praticamente impeccabile: hanno resistito in condizioni durissime mentre concorrenti ben più quotati hanno fatto rotta sulla Nuova Zelanda. Hanno tenuto testa a Cessna Citation che è un Class 40 nuovo e velocissimo senza perdere strada per diversi giorni. Nelle ultime ore Financial Crisis ha aumentato il suo ritardo dai leader, che con lo spinnaker grande riescono a fare oltre 2 nodi di velocità in più rispetto ai nostri.
Nel frattempo i sudafricani di Pheseya Racing continuano ad avere problemi: da quanto emerge dal tracker della regata la barca potrebbe trovarsi ancora in andatura di cappa, forse in mezzo a un’altra tempesta.
La Global Ocean Race non risparmia nessuno, ma Financial Crisis c’è ed è li fuori a giocarsela.

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