
Ormai la prima tappa della Volvo Ocean Race è quasi giunta a termine e dopo un periodo di calma adesso le tre barche ancora in corsa sono di nuovo impegnate con venti forti e sopratutto con temperature basse. Vediamo cosa ci raccontano direttamente dall’oceano.
Yann Riou, MCM di Groupama: “Che giornata! Collegamenti in diretta, tv, ferite, punti di sutura, sorrisi, sole, vento, velocità… Stamattina ho avuto il privilegio di assistere al primo intervento chirurgico di Charles Caudrelier, coadiuvato da Martin Strömberg e Jean-Luc Nélias. Due punti sull’arcata sopracciliare di Erwan Israël. A dire la verità non era proprio il primo intervento, Charles durante il corso di primo soccorso aveva ricucito un maiale e un’arancia. Ma a quest’ora, in mare, di notte e su un amico non è esattamente la stessa cosa. Anche Erwan è stato bravissimo, non si è mosso e ha guardato con l’altro occhio il team medico all’opera…
Thomas Coville, timoniere su Groupama 4: “Le condizioni sono incredibili! E’ esattamente quello che volevo quando sono partito per la Volvo Ocean Race. Queste velocità fanno vivere la barca, è bellissimo. Andiamo veloci, ma non sono ancora condizioni estreme. Abbiamo a riva tutte le vele e lo stato del mare è buono, perché siamo al limite dell’alta. E’ fantastico timonare, la barca risponde bene ma bisogna rimanere comunque concentrati. Se sogni di navigare su una di queste barche, queste sono le condizioni che vuoi. Mentalmente va tutto bene, anche se non è una tappa facile per noi. Non è bello stare dietro ma, almeno, ci divertiamo timonando e regolando le vele, fa dimenticare il resto… Comincia il mio turno e ne sono felice, starò alla ruota per un’ora, un’ora e mezza e mi divertirò!”
Hamish Hooper, MCM di CAMPER: “Un’altra giornata fredda CAMPER oggi, perché il fronte freddo dietro a noi si sta stabilendo. L’acqua sul ponte è gelida. Indosso tutto quello che ho a disposizione, termica, pantaloni e maglia di fleece, giacca, cappello, guanti… quando rientrano i ragazzi sono praticamente congelati, mangano in fretta e non perdono tempo a entrare nei sacchi a pelo. Non si può nemmeno pensare di dormire senza sacco a pelo, che è diventata una delle cose più preziose a bordo. Ci si entra completamente vestiti, anche per far asciugare le cose. Ma non doveva essere estate qui? Credo che tutti comincino ad averne abbastanza del cibo, io di sicuro, dopo venti giorni a mangiare la stessa roba… E’ stata una nottata veloce e dura, viaggiando a 23 nodi e mezzo di media, sembra di essere su un aereo che vola basso. Con queste velocità per noi e per Telefonica non ci vorrà molto ad arrivare a Città del Capo. Noi spingiamo a fondo e lo faremo fino al traguardo.”