La Coppa America a puntate 9: nel 2003 Alighi è invincibile e Luna Rossa delude

La Coppa America a puntate 9: nel 2003 Alighi è invincibile e Luna Rossa delude



Andata in archivio la vittoria di Team New Zealand su Luna Rossa del 2000, nel 2003 si torna già in acqua ad Auckland per la 31ma edizione dell’America’s Cup.

Team Prada è il primo a presentare una nuova sfida: già dalla fine del 2000 Patrizio Bertelli ha annunciato la presenza di Luna Rossa. La novità in casa Italia è Mascalzone Latino, il team con a capo Vincenzo Onorato che decide di lanciarsi in Coppa America.

L’edizione del 2003 fa il pieno di sfidanti: in acqua, oltre alle due barche italiane, tre americane, One World, Oracle, e Stars & Stripes. A completare l’elenco degli iscritti ci sono la Francia, la Svezia, l’Inghilterra, e il fortissimo team svizzero di Alinghi, con a capo Ernesto Bertarelli che è riuscito a convincere gran parte del vecchio equipaggio neozelandese a passare dalla sua parte.

Il defender kiwi resta orfano dei suoi veterani, Russel Coutts e il tattico Brad Butterworth su tutti. Sulla nuova Black Magic spicca il giovane talento Dean Barker e lo stregone Tom Schnackenberg che si occupa della progettazione delle vele  e dello scafo, oltre a essere il navigatore a bordo.

Nell’ottobre del 2002 inizia la selezioni sfidanti e per Luna Rossa le cose si mettono subito male: la barca non corre come dovrebbe e le scarse performance provocano un inizio disastroso con tre sconfitte su tre match disputati. De Angelis prende in pugno la situazione e annuncia che, finiti i Round Robin, Team Prada non parteciperà ai quarti di finale ma andrà direttamente al turno di ripescaggio, nel frattempo starà in cantiere per modificare lo scafo. Il progettista Doug Peterson viene licenziato, a testimonianza che dentro il team qualcosa non è andato per il verso giusto. Macalzone Latino, pur regatando bene, non ha un mezzo abbastanza competitivo per passare i Round Robin e viene eliminato dalla competizione.

Mentre brilla la stella di Alinghi, che sembra quasi imbattibile durante tutte le selezioni, Luna Rossa torna in acqua per il ripescaggio e l’inerzia della barca sembra cambiata. Il nuovo assetto garantisce un secco 4 a 0 ai danni degli svedesi di Victory, che da diritto all’ingresso in semifinale contro One World.

Nell’altra semifinale sfidanti Alinghi fa fuori con un netto 4 a 0 Oracle. Luna Rossa e One World danno vita a un duello entusiasmante, che si chiude per 3 a 2 in favore degli americani: il sogno della riscossa si chiude così, Luna Rossa non è mai riuscita a tornare ai livelli dell’edizione del 2000.

La finale sfidanti è a senso unico, con un’impeccabile 5 a 1 Bertarelli e soci si guadagnano l’ingresso all’America’s Cup, ad attenderli c’è Team New Zealand.

Il 15 febraio 2003 inizia l’America’s Cup, in una giornata metereologicamente impegnativa: onda formata e vento tra i 22 e i 25 nodi. Team New Zealand mostra delle inattese difficoltà: la barca sbanda troppo e imbarca acqua, poi si apre la canaletta del genoa, si rompe la parte finale del boma e viene giù la drizza della randa. I kiwi si ritirano a pezzi dal primo match, che Alinghi termina in solitaria conquistando una facile vittoria.

I neozelandesi soffrono anche la mancanza di Sir Peter Blake, morto tragicamente nel dicembre 2002, rimasto ucciso dai pirati durante una spedizione ecologia in Amazzonia: per la Nuova Zelanda è stato un lutto nazionale.

La seconda regata sembra quella del riscatto kiwi, che con vento leggero sono veloci e comandano fino all’ultima poppa, quando la volpe Russel Coutts riesce a ribaltare la situazione e vincere per 7 secondi. Per Team New Zealand si mette male.

Il terzo match non ha storia, Alinghi controlla sempre l’avversario e chiude con 23 secondi di vantaggio la regata: siamo sul 3 a 0, la Nuova Zelanda trema.

Il quarto match ha un finale drammatico: Alinghi è avanti di pochissimo, il vento e l’onda del golfo di Hauraki aumentano, si toccano i 23-24 nodi, quando all’improvviso l’albero di Team New Zealand cede di schianto, rompendosi in due pezzi. 4 a 0 per Alinghi, che è ormai ad un passo dalla vittoria della Coppa.

Il quinto match non cambia l’inerzia della serie, Alinghi vince ancora e strappa l’America’s Cup alla Nuova Zelanda, ma almeno una considerazione va fatta: Russel Coutts e soci, idoli kiwi, hanno tradito la loro nazione passando ad Alinghi, uno smacco che il popolo neozelandese non ha mai perdonato.

 

Autore

Articoli Correlati