
Alla Global Ocean Race, il giro del mondo in doppio per i Class 40 in cui è in regata l’italiano Marco Nannini, la flotta dei 6 Class 40 ha passato Capo Verde e naviga attraverso la zona delle calme equatoriali.
In testa, alle 9.00 UTC di martedì 11 ottobre, Campagne de France, di Mabire/Merron, a 3850 miglia da Cape Town. Secondo a solo 15 miglia di distacco BSL dei neozelandesi Field. Marco Nannini e Paul Peggs su Financial Crisis sono quarti a 241 miglia dai leader.
Il diario di bordo di Nannini, riepilogo delle prime due settimane:
“Sono passate due settimane dalla partenza della Global Ocean Race, continua dunque la nostra fantastica avventura che ci porterà a fare il giro del mondo in regata, in doppio su un Class40, imbarcazione di poco più di 12 metri. Sono passati 14 di navigazione durante la prima tappa che ci vede diretti da Palma, Maiorca, a Cape Town nella Repubblica del Sud Africa, 6800 miglia di navigazione ininterrotta.
Partiti da Palma il 25 settembre, dopo la prima settimana ci trovavamo fra le Canarie e la costa Africana. Noi, sulla nostra barca scherzosamente ribattezzata “Financial Crisis” in assenza di un title sponsor, ci attestavamo in quarta posizione, posizionamento di cui siamo piuttosto fieri visto che ahimè il nostro scafo è un po’ più pesantuccio rispetto agli altri in flotta (siamo circa 350 chili sovrappeso) ma siamo riusciti a rimanere primi fra i tre Akilaria di prima generazione e continuiamo a dare filo da torcere a Cessna Citation, il nuovissimo Akilaria di seconda generazione condotta da Colman/Ramon. Saldamente al comando rimangono Mabire/Merron sul Pogo 2s Campagne de France seguiti da BSL di Ross e Cambpell Field sul loro plan Verdier, Tiker Evolution. I due equipaggi in testa meritano in pieno il loro piazzamento, combinando barche nuove e molto ben preparate alla enorme esperienza degli equipaggi, per intenderci al comando Halvard Mabire su Campagne de France era il navigatore sulla campagna Volvo vinta da Ross Field skipper in quella occasione e che conta già 5 circumnavigazioni.
Dalle Canarie la flotta ha seguito la costa africana dove venti da nord-est ci hanno consentito di proseguire verso sud, sotto costa abbiamo trovato molto traffico, pescherecci russi, barche in legno senza luce alcuna di pescatori locali e molto traffico commerciale di navi da Cape Town diretti all’europa e viceversa. Più di una la barca che si è impigliata in reti o lenze, noi per fortuna siamo passati senza grattacapi.
Dalla costa africana la flotta si è poi diretta verso l’arcipelago delle isole di Capo Verde, le due barche in testa hanno optato per attraversare l’arcipelago ma trovando venti leggeri nel mezzo pagarono cara questa scelta, Cessna buttò dunque decisamente a ovest dell’arcipelago mentre noi su Financial Crisis passammo ad est dell’isola di San Vincenzo riuscendo a rosicchiare importanti miglia al nostro avversario diretto.
Superato l’arcipelago delle isole di Capo Verde, l’obbiettivo della flotta è quello di superare la zona di convergenza intertropicale, il cosiddetto pot au noir in francese o i doldrums in inglese. In questa zona situata circa a 4 gradi nord quest’anno, l’Aliseo di nord est dell’emisfero nord e l’Aliseo di sud est dell’emisfero sud si incontrano creando una zona di transizione difficile da attraversare, con venti deboli e confusi ma anche repentini temporali e sventolate di breve durata ma forte intensità che possono facilmente danneggiare vele ed attrezzature, per poi essere rimpiazzate da piatte totali in cui gli equipaggi attendono lo spostarsi del temuto nuvolone di Fantozzi sotto il quale non c’e’ alcun vento.
Al momento in cui vi scrivo noi ci troviamo a meno di 400 miglia dal potau noir, le due barche al comando della regata hanno già rallentato notevolmente sentendo i primi effetti della zona di convergenza. I prossimi 3 giorni rimarranno una lotteria un po’ per tutti, noi lavoreremo duro per consolidare il nostro quarto posto e chissà aiutati da un po’ di fortuna riacciuffiamo Cessna che ci sta davanti una sessantina di miglia dall’inizio di questa seconda settimana di emozionante regata.
Mandiamo anche il più caloroso degli abbracci ai nostri amici del Mustang Club of Italy che ci supporta in questa avventura condividendo con noi l’amore per la libertà e i grandi spazi che la natura ci pone di fronte lasciando spazio alla nostra immaginazione di sognare”.
Photo: Jesus Renedo