
Stamattina, durante l’allenamento della Coppa America, China Team ha scuffiato e raggiungendo così gli altri team nel “club della scuffia” di Plymouth. L’equipaggio fortunatamente ne è uscito incolume ma è andata peggio alla barca che purtroppo ha rotto l’ala rigida.
“Siamo stati sfortunati per il modo in cui l’AC45 ha toccato l’acqua. C’era molta aria, stavamo andando di bolina e abbiamo iniziato a poggiare. Un’onda particolarmente grande ci ha sollevato e quindi ci ha fatto ingavonare. Sfortunatamente, mentre stavamo scuffiando di prua, il vento ha fatto rotare l’elemento posteriore del’ala. Una volta che l’albero ha toccato l’acqua, la parte posteriore dell’ala, a quel punto scarica dal vento, ha urtato con grande violenza la superficie del mare subendo ingenti danni. A qual punto il lavoro è stato completato dalla barca, che ha terminato il ribaltamento aggiungendo danno al danno. Per fortuna nessuno si è fatto male” racconta Will Howden, membro di China Team.
L’equipaggio di tera lavorerà tutta la notte per aggiustare la vela e cercare di esser pronti per le regate di domani. I “vicini” Artemis Racing e Oracle Racing si sono offerti per dare una mano. Un gesto molto nobile da parte di squadre avversarie. Questo a dimostrazione dello spirito sportivo che si respira agli eventi di Coppa America.
Le condizioni estreme del Plymouth Sound stanno mettendo a dura prova barche ed equipaggi. Domenica sono state tre le barche che hanno scuffiato e solo una di questa ha raggiunto la linea di arrivo. A riuscire nell’impresa è stato l’equipaggio di Team Korea che, finito su un fianco dopo aver ingavonato, è riuscito a raddrizzare la barca e a terminare la regata. Aleph e Green Comm non sono stati altrettanto fortunati e hanno terminato la giornata con un ritiro.
La cosa è stata particolarmente frustrante per Vasilij Zbogar: lo skipper di Green Comm Racing ha visto il suo AC45 scuffiare a pochi metri dal traguardo. Il loro tentativo di raddrizzare la barca sembrava essere riuscito, ma una raffica più tesa delle altre ha provocato un nuovo, immediato, ribaltamento della barca.
“Se fossimo riusciti a tenere la barca dritta dopo la prima scuffia saremmo riusciti a concludere la regata nel tempo limite – ha commentato Zbogar – Ma quando la barca è andata giù per la seconda volta è stata la fine della nostra regata. E’ stato un vero peccato, perché avevamo regatato bene sino a quel momento. Siamo stati davanti a Russell Coutts per buona parte del tempo ed è per questo che sono orgoglioso del lavoro svolto dai ragazzi”.
Le condizioni di domenica hanno rappresentato un primato per buona parte dei team. Team Korea, ad esempio, non aveva mai regatato con venti così tesi ed è per questo che l’equipaggio non si è fatto cogliere impreparato nel momento della scuffia: “Nel momento dell’incidente c’è stato un problema di comunicazione – ha spiegato lo skipper Chris Draper – Io ho tentato di poggiare, ma la reazione dei trimmer non è stata rapida quanto la raffica. A un certo punto ho pensato che ci saremmo salvati, ma evidentemente mi sbagliavo”.
L’australiano Peter Merrington, membro del team coreano, è stato abile nel farsi scivolare delicatamente sulla wing e nel finire in acqua senza danneggiarla, mentre l’ospite si è tenuto aggrappato al trampolino per oltre un minuto prima di lasciarsi cadere in mare. Nel frattempo, il mezzo di appoggio del team ha raggiunto la posizione ideale per aiutare l’equipaggio a raddrizzare la barca: “Lo shore team ha fatto davvero un grande lavoro ed è stato rapido nel darci il suo supporto – ha sottolineato Draper – Il problema è che più la wing rimane in acqua, più si riempie e corre il rischio di danneggiarsi. Raddrizzare la barca il prima possibile è un imperativo, non solo per poter finire la regata”.
Ad aiutare l’equipaggio sono stati alcuni accorgimenti adottati a terra, prima del varo della barca. Team Korea, infatti, è l’unico equipaggio ad aver previsto cime fissate al trampolino e agli scafi da utilizzare per agevolare le operazioni di raddrizzamento. Un’idea che dopo gli accadimenti di domenica è stata ripresa dalla quasi totalità dei team.
Spettacolare e suggestivo il video che raccoglie le scuffie di Plymouth. Interessante vedere anche il punto vista dei velisti con le riprese a bordo degli AC45.
Photo: © RICARDO PINTO / ACEA