
Ben 36 equipaggi sono scesi in acqua, sabato 9 luglio, per ricordare Alfio Peraboni. Dopo un minuto di silenzio, il Comitato ha iniziato intorno alle ore 13 le procedure per la partenza, dando il via alla prima edizione dell’ “Alfio Cup” organizzata dal Circolo Velico del Tivano di Valmadrera e fortemente voluta dagli amici e dai fan. Una leggera brezza ha increspato lo specchio di Lago prospiciente la Baia di Paré, su quel ramo lecchese del Lario che Alfio Peraboni amava tanto.
Emozionati e commossi, i regatanti hanno risposto numerosissimi all’appello. C’erano i Platu 25, i J24, la classe libera Cabinati e quelle Star che hanno consacrato Peraboni due volte Campione olimpico (1980 a Mosca e 1984 a Los Angeles) e una volta Campione del Mondo nel 1984 a Villamoura in Portogallo.
C’era anche il suo timoniere, anche lui un mito nella storia della vela, quel Dodo Gorla che ha condiviso con lui tante vittorie e che ieri, a sorpresa, ha deciso di salire a bordo di “Enjoy” il Platu 25 di Michele Azzoni, per condividere una giornata speciale accanto a quei giovani velisti che Alfio Peraboni stava facendo crescere. Era diventato infatti, il loro allenatore e li seguiva con passione e dedizione nei loro progressi. Così è sembrato bello e profondamente giusto – una sorta di vittoria scritta tra le “stelle” – che alla fine il Trofeo “Vento” creato dall’artista Velasco Vitali lo abbiano vinto proprio loro, con Dodo Gorla a bordo nel ruolo di timoniere.
Velasco Vitali con “VENTO” ha voluto creare un’opera che, oltre alla bellezza e al valore simbolico, sa far rivivere l’essenza di Alfio nella sua pienezza. Ha cercato di lavorare su un’immagine semplice, ma che avesse un significato profondo: un uomo cammina su una grande vela – non è difficile immaginare che è la randa di una Star – che viene mossa dal vento come un gigantesco lenzuolo. L’immagine che ne deriva, sopratutto ravvicinando lo sguardo, è quella invece di un uomo che affronta le onde e l’incertezza del mare. Nell’intreccio di questi due motivi simbolici, ci sono molti dei significati che hanno accompagnato la vita di Alfio.
Al momento delle premiazioni, Dodo Gorla, commosso, ha commentato “E’ stato difficile per me partecipare a questa regata in ricordo di Alfio. Poco prima della partenza, in particolare. Poi mi sono concentrato sulla competizione ed è stato per me bellissimo vincere insieme a questi ragazzi. In tanti anni con lui, abbiamo condiviso tutto. Alfio ha lasciato un vuoto immenso. Sono tante le cose che ricordo continuamente di lui e che, giornate come questa, mi fanno tornare alla mente. Per esempio, non potrò mai dimenticare quando, durante le selezioni per i Mondiali, una barca avversaria ci ha fatto una scorrettezza. Che cosa facciamo – chiedo ad Alfio – protesto? E lui, senza pensarci un attimo mi risponde – Se abbiamo bisogno di fare una protesta per arrivare ai Mondiali è meglio se lasciamo perdere – Questo per dire come era lui. Io ero d’accordo con lui e abbiamo deciso di non fare la protesta. Alla fine ci siamo comunque andati a quel Mondiale e lo abbiamo vinto”. La sera, ai regatanti si sono aggiunti molti altri amici che si sono stretti intorno a Giulia e alla figlia Clio Peraboni in una grande cena – con oltre 150 coperti – che si è svolta presso la Casetta “Amici di Paré” di Valmadrera.