
Quattro giorni di regate per un totale di 8 prove svolte è un bel ruolino di marcia, ma i numeri che stanno dietro sono ancora più importanti. Le barche che sono scese in acqua sono state 103, provenienti da undici nazioni: Canada, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Italia, Olanda, Polonia, Slovenia, Svizzera e Turchia.
Fortissime le compagini italiana e olandese, che hanno dominato la classifica. Interessante anche l’anagrafica degli atleti iscritti e delle barche: dal più giovane, a soli 8 anni, presente in barca col papà (il dinghy può avere anche un equipaggio doppio e quelli composti da familiari erano quasi una decina, compresi nonna e nipotino olandesi), al lupo di mare ultrasettantenne. Per quel che riguarda le signore del mare, i 66 legni allineati allo start sono un unicum italiano e forse addirittura mondiale. Dieci gli scafi d’epoca iscritti, tre dei quali si sono piazzati nei primi 15, a dimostrazione della competitività nei confronti delle imbarcazioni moderne.
Notevole la ricaduta sul territorio con oltre 200 persone tra regatanti e familiari che hanno soggiornato a Venezia da lunedì 30 maggio a domenica 5 giugno.
Sul fronte organizzativo, la macchina della Compagnia della Vela, coadiuvata in maniera eccellente dall’Associazione Velica Lido, dal Circolo della Vela Mestre, dal Circolo Nautico Chioggia e da Vento di Venezia, ha schierato quotidianamente una quarantina di persone impegnate in acqua e a terra e dieci tra gommoni, barca giuria e scafi di assistenza, cui si sono aggiunti i mezzi della Protezione civile.
Giorgio Orsoni, Presidente della Compagnia della Vela: «In un periodo di alta stagione per Venezia i regatanti hanno trovato presso di noi un’ospitalità eccellente, regate di alto contenuto agonistico e noi siamo stati ripagati dall’aver organizzato una World Cup che rimarrà negli annali.»
Giuseppe Duca, Direttore Sportivo della Compagnia della Vela: «L’ottima impressione offerta dal nostro sodalizio e le fortunate condizioni meteo hanno fatto sì che con l’AICD – Associazione Italiana Classe Dinghy 12’ – si siano già potute avviare trattative per organizzare una regata sempre di alto livello nel prossimo futuro. Questa richiesta la dice lunga sul lavoro svolto negli ultimi mesi per la World Cup. A tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo evento va il grazie più sentito da parte della Compagnia della Vela.»
Francesca Lodigiani, Segretario dell’Associazione Italiana Dinghy 12’: «Da Segretario della Classe riporto la felicità dei dinghisti italiani (e non solo) per aver avuto il privilegio da un lato di regatare su un campo tecnico, nuovo e inserito in un contesto affascinante come quello lagunare, e dall’altro di godere di una base a terra moderna ed efficiente, ma soprattutto a due passi dal centro storico.»
Alla premiazione, tenutasi nella serata di sabato 4 giugno, organizzata nel salone del Centro Sportivo d’eccellenza della Compagnia della Vela a S. Giorgio, oltre ai premiati ufficiali della Dinghy 12’ World Cup 2011, del Trofeo Cockshott e della terza tappa del 10° Trofeo Nazionale Dinghy Classico Swiss & Global Cup sono stati consegnati alcuni divertenti premi di categoria. Uberto Capannoli ha vinto nella classifica “Matusalemme”, dove il punteggio maggiore veniva dato dalla somma tra l’età del timoniere e quella della barca; Francesco Tarsia di Belmonte in regata insieme al figlio Jacopo hanno conquistato il premio come miglior equipaggio composto da familiari. Ancora, nella classifica femminile della World Cup vince tra i classici l’olandese Patricia Surendonk, mentre la mamma Tony – che regatava insieme al nipote – conquista il titolo tra i moderni. Da ultimo, Bianca Beltrame, giovanissima portacolori della Compagnia della Vela, presente sul campo con a prua il papà Claudio, vince il titolo di campionessa Juniores nella World Cup moderni.
La Dinghy 12’ World Cup è stata realizzata in collaborazione con Associazione Velica Lido, Circolo della Vela Mestre, Circolo Nautico Chioggia e Vento di Venezia e grazie al sostegno di Alilaguna, Ingemar, Laguna Trasporti, S.Pellegrino, Swiss & Global Asset Management Italia e Veneto Banca
Per l’immagine: F. Rastrelli