Giro del mondo a vela senza scalo: riparte la sfida del Jules Verne

Giro del mondo a vela senza scalo: riparte la sfida del Jules Verne

La regata estrema del Jules Verne è ormai ai nastri di partenza: nuova riproposizione dell’impresa narrata dal romanziare francese, ovvero il tentativo di record nel giro del mondo a vela senza scalo. Probabilmente questa è la stagione ideale per intraprendere questo folle viaggio intorno al globo.

Le imbarcazioni che hanno scelto di lanciarsi in quest’avventura d’altri tempi sono due: Idec di Francis Joyon e Spindrift di Dona Bertarelli e Yann Guichard.

Francis Joyon, assistito nel giro del mondo a vela senza scalo dal suo router olandese Marcel Van Triest, ha sempre detto di voler anticipare la partenza ”se si è troppo esigenti nel cercare la finestra meteo ottimale, si rischia di aspettare a lungo”.

Attualmente il record in equipaggio porta la firma di Loïck Peyron, a bordo di Banque Populaire V, che ha impiegato 45 giorni e mezzo per compiere il giro del mondo a vela senza scalo. Esattamente 45 giorni, 13 ore, 42 minuti e 53 secondi, ricordiamo poi che il WSSRC (World Sailing Speed Record Council, l’organizzazione che cronometra e certifica i record e vela) richiede per forza uno scarto di almeno un minuto per confermare un nuovo record.

Per i sei uomini di Idec sarà indispensabile finire il giro del mondo a vela senza scalo in meno di 45 giorni, 13 ore, 41 minuti e 53 secondi. Facendo due conti, questo vorrebbe dire tenere una media di 20 nodi lungo tutto il percorso di 26mila miglia, come detto, a bordo sono solo in sei, contrariamente agli ultimi due tentativi riusciti che avevano sulla barca rispettivamente 10 e 14 velisti.

Sei soli uomini sembrano oggettivamente pochi per poter turnare ed essere sempre fisicamente al massimo, anche se parliamo di nomi di altissimo livello. Uno sforzo immenso, un’impresa durissima: oltre a Francis Joyon, ci saranno altri due francesi,  Gwénolé Gahinet e Clément Surtel, poi lo svizzero Bernard Stamm, lo spagnolo Alex Pella  e il tedesco Borris Herrmann.

Foto: giornaledellavela.com

Paolo Bellosta

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