Negli anni ’70 la moda propose alle signore un modello di scarpe, i famosi “zatteroni”, realizzati con una suola altissima in sughero: gli stilisti anche in questi ultimi anni, comprese le collezioni P/E 2011, hanno riproposto questi tipi di calzature.
Negli stessi anni, grazie al sughero, che in inglese si traduce cork (significa anche turacciolo/tappo, quello per le bottiglie del vino per intenderci), nacque anche una barca vela, progettata dal designer triestino Carlo Sciarrelli per l’imprenditore italiano Cesare Rotelli. Quest’ultimo, proprio grazie ai guadagni ottenuti dall’approvvigionamento e il commercio del sughero per la produzione di questi sandali, potè trasformare il realtà il suo sogno di costruire uno yacht a vela su misura (oggi si direbbe “custom”) per sé e la propria famiglia.
Dalla matita di uno dei più geniali architetti italiani nacque così uno yacht a vela di 20 metri, in accordo alla sua filosofia “classico-moderna”: una stazza relativamente leggera, armata a cutter, costruita dai Cantieri Craglietto.
Varato nel 1974 Cork fu realizzato con un’idea innovativa per quanto riguarda i suoi interni: l’armatore Rotelli richiese al cantiere di inserire pannelli di agglomerato di sughero da 30mm di spessore per isolare parte dello scafo e il sotto-ponte, nello spazio disponibile tra il ponte e i cielini, a formare un’unica area ventilata attraverso delle fessure negli imbotti dei boccaporti della coperta. Questa idea “ecologica” (in tempi in cui l’ecologia non era ancora di grande attualità) garantì un grande confort di vita a bordo nei climi estivi del Mediterraneo, rendendo superflua l’installazione di un sistema di condizionamento dell’aria. L’uso del sughero come isolamento termico nelle imbarcazioni era raro all’epoca… e Cork fu forse un caso unico!
E oggi, dalla passione di tre amici, guidati da Antonio Costamante, project manager nell’allestimento di imbarcazioni famose, nasce il progetto e l’Associazione Save Cork, con l’obiettivo di restaurare completamente lo yacht Cork (attualmente Cork si trova “posteggiato” nel cantiere navale francese Sud Croisiére di Cap D’Agde) per salvaguardare un’opera d’arte dello yachting e farlo navigare in Mediterraneo, al fine di sensibilizzare armatori e professionisti del settore nautico e il pubblico sull’importanza di utilizzare materiali eco-compatibili e salubri per gli spazi di vita a bordo, limitando l’impatto sulla natura.
Diventare membri dell’associazione è facile: collegandosi al sito internet www.savecork.com sono disponibili tutte le informazioni (anche in versione inglese e francese) affinchè chiunque possa sostenere il progetto e contribuire al futuro della nautica eco-compatibile e salvaguardare le foreste di querce da sughero. Tutti coloro che decideranno di diventare membri dell’Associazione Save Cork riceveranno l’esclusivo portachiavi SAVE CORK K-RING, sughero e acciaio, natura e tecnologia. Galleggiante-tappo di sughero naturale, cavetto in acciaio, apertura a vite.
Tutte le informazioni sono disponibili su: www.savecork.com