Volvo Ocean Race: la vela agli estremi – video dall’Oceano del sud

Volvo Ocean Race: la vela agli estremi – video dall’Oceano del sud

La tappa regina della regata più dura che un equipaggio possa mai affrontare: è questa l’essenza della leg 5, da Auckland a Itajai, di questa Volvo Ocean Race 2011-2012, che nell’Oceano australe sta vivendo le sue ore più dure. Da circa quattro giorni i team stanno navigando con venti che oscillano dai 45 ai 65 nodi, con onde alte dai 6 ai 10-12 metri.
La notizia delle ultime ore è che Camper Emirates Team New Zealand non ce la fa: la delaminazione alla paratia di prua è molto grave e Nicholson e il suo equipaggio si stanno dirigendo in modalità di sicurezza a Puerto Montt in Cile, circa 800 miglia a nord di Capo Horn, per mettere definitivamente in sicurezza la barca. I kiwi hanno lavorato duro a bordo mentre affrontavano 50 nodi di vento, cercando di stratificare con la resina la parte di prua delaminata. L’intervento non è servito però a evitare lo scalo in Cile, che a questo punto compromette le ambizioni di vittoria dei Neozelandesi.
Team Telefonica invece l’ha vista veramente brutta: nel video che riportiamo in basso è possibile vedere la spaventosa sequenza che documenta le due onde anomale che hanno investito l’equipaggio iberico, leader provvisorio della classifica generale. Nelle immagini vengono ritratti i quattro uomini di turno impegnati a condurre la barca. All’improvviso si vedono i tre uomini nella zona “trimmer” accucciarsi sul fondo del pozzetto e subito dopo un’impressionante quantità d’acqua spazzare il VOR 70 spagnolo oscurando la visuale della telecamera. Quando ricompare la luce si capisce che la barca dopo l’onda è partita in straorza: il timoniere Jordi Calafat e gli altri tre uomini sono stati letteralmente abbattuti e solo le cinture di sicurezza li hanno tenuti attaccati alla barca. Dopo pochi minuti la sequenza si ripete.

Le condizioni sono talmente dure che gli skipper hanno volutamente deciso di rallentare le barche per preservarle da possibili rotture, come conferma proprio Iker Martinez: “Potremmo anche andare a 30 nodi in queste condizioni, ma probabilmente non dureremmo neanche dieci minuti e dobbiamo rallentare a 18-20, quaggiù prevalgono la marineria e la sicurezza. Le onde che frangono in coperta sono un grosso problema ed è facile essere sbattuti o trascinati”.

Team Sanya sta tornando in Nuova Zelanda con la barca a pezzi, Camper fa rotta sul Cile per salvare il salvabile, un bilancio indubbiamente pesante. A condurre la classifica di tappa sono i francesi di Groupama, che guidati da Franck Cammas stanno dimostrando di essere cresciuti molto nelle ultime settimane. Dietro di loro Puma a 48 miglia, Telefonica a 187, Camper a 447 ma che come detto farà un pit-stop in Cile, e a chiudere la classifica staccato di oltre 700 miglia Abu Dhabi Ocean Racing. Mentre scriviamo le condizioni meteo sono momentaneamente più normali, ove per normale si intende che il vento comunque non scende mai sotto i 30-35 nodi. Le previsioni diffuse dalla direzione della corsa per la giornata odierna restano impietose: un sudovest con una base di 35-40 nodi rinforzerà fino a circa 55 nodi con un’altezza delle onde prevista intorno agli 8-10 metri. Capo Horn dista poco meno di una settimana, ma all’arrivo mancano ancora quasi 4000 miglia: la rotta verso la gloria è lunga e piena di ostacoli.

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