Timidi passi avanti del Governo Monti sulla tassa di stazionamento, grazie all’approvazione di alcuni emendamenti che rendono leggermente più equa la misura riguardante la nautica.
In particolare è stata eliminata l’imposta per tutti i natanti e per tutte le unità in rimessaggio, mentre per il grado di vetustà il risultato ottenuto in parlamento è stato solo parziale. Ѐ stata infatti prevista solo una riduzione del 15-30-45% per gli scafi di oltre 5-10-15 anni di età, mentre l’obbiettivo era quello di abbattere completamente il pagamento per le barche più vecchie di 15-20 anni.
Questo il commento di Anton Francesco Albertoni, presidente UCINA: “Il confronto con le Istituzioni ha portato a importanti correttivi alla manovra. Restano tuttavia alcuni nodi insoluti sui quali chiediamo l’attenzione dell’esecutivo. UCINA, nella consapevolezza della situazione di estrema difficoltà del Paese – ha concentrato i propri sforzi per rendere la tassa tuttavia meno iniqua”, ha dichiarato il Presidente Albertoni, che poi ha aggiunto: “Ad oggi rimane inaccettabile che la tassa venga applicata alle imbarcazioni utilizzate quali beni strumentali delle aziende. L’impegno dell’Associazione quindi proseguirà incessantemente anche perché la disposizione venga tramutata da tassa di soggiorno quale è attualmente a tassa sul bene, onde evitare la fuga dalle acque italiane compromettendo gravemente il turismo nautico e le economie costiere. Da qui UCINA non deflette, il Governo deve ascoltarci se vuole credibilmente parlare di sviluppo del Paese”.
Ne sapremo di più nei prossimi giorni, nella speranza di non vedere i porti italiani svuotarsi per effetto della manovra Monti.