![La Coppa America a puntate 6: nel 1995 a S.Diego il dominio di Black Magic](http://www.dotsail.it/wp-content/uploads/1995NewZealand.jpg)
Scomparso tragicamente Raul Gardini, nel 1995 nessun team italiano si iscrive come sfidante alla XXIX edizione dell’America’s Cup.
In acqua a S.Diego si affrontano sette sfidanti, in rappresentanza di Australia, Giappone, Francia, Spagna e Nuova Zelanda. I Kiwi si presentano in California con due team. La sifda del Royal New Zealand Yacht Squadron in particolare vanta un equipaggio ai massimi livelli: come Skipper e presidente del sindacato Peter Blake, al timone Roussel Coutts e in pozzetto personaggi del calibro di Brad Butterworth, Murray Jones e Tom Schanckenberg come navigatore e responsabile della progettazione delle vele.
La selezione degli sfidanti verrà ricordata per la straordinaria superiorità di Black Magic, solo una regata persa, e per il tragico incidente di One Australia, una delle favorite, che in una rara giornata di vento forte e onda formata, si spezza su un’onda affondando in pochi minuti. Salvo l’equipaggio, ma seriamente compromesso il proseguo della manifestazione con la perdita della barca migliore. Gli australiani regateranno con la seconda barca, raggiungendo nonostante tutto la finale sfidanti.
A contendersela con gli aussie l’imprendibile Black Magic, che liquida la faccenda con un secco 4 a 1.
La selezione del defender viene vinta invece dal solito Dennis Conner, che sceglie per la finale Young America come barca e Paul Cayard come timoniere.
La storia della finale racconta la più umiliante sconfitta subita dagli americani nell’intera storia della Coppa. Black Magic mostra una superiorità impressionante, e per l’equipaggio di Conner non c’è nulla da fare: la Nuova Zelanda vince 5 regate a 0, costringendo Young America a distacchi siderali.
Per la seconda volta nella sua storia la Coppa America prende la strada del Pacifico, destinazione Auckland. Gli uomini dell’equipaggio vengono in patria accolti come eroi, e Peter Blake viene nominato Baronetto dalla Regina Elisabetta II.