Volvo Ocean Race: voci dall’Oceano

Volvo Ocean Race: voci dall’Oceano

Quale modo migliore per sapere come va la vita a bordo dei quattro Vor70 ancora in corsa per la prima tappa della Volvo Ocean Race? Sentire quello che ci raccontano i protagonisti grazie alla tecnologia che tutte le barche hanno a disposizione!

– Diego Fructuoso MCM di Team Telefonica: “Siamo qui in mezzo all’oceano, non vediamo terra ma solo i nostri avversari di CAMPER e PUMA. E’ stato un giorno difficile, con pochissimo vento, ma lameno abbiamo potuto riposarci un po’ e rimettere la barca in forma per le nuove battaglie. Che bonaccia! E sembra che la situazione andrà avanti così ancora un po’. Stiamo mangiando, anche se la ricetta di oggi non ha avuto un grande successo… vediamo cosa vi tocca domani!

– Da bordo di CAMPER: “Ieri era il compleanno di Confucio e forse avrebbe potuto dirci qualche parola saggia per affrontare la frustrazione del poco vento del tipo “11 uomini su una barca velocissima che vanno a due nodi è una cosa stupida”. La maggior parte della gente non avrebbe nulla da dire ma non noi velisti, un’altra difficoltà della Volvo Ocean Race. Il consiglio di Nico (lo skipper Chris Nicholson) è stato: “fate sempre camminare la barca, se si ferma ripartire è dura. Anche se non si va per rotta, muovendosi si può cercare di andare nella direzione che si vuole.” Suona un po’ come una massima di Confucio, ma si sa, Nico è un uomo molto saggio.

Alle cinque di questa mattina siamo ripartiti, e facciamo una decina di nodi, forse la massima velocità raggiunta nell’ultimo giorno. Sarebbe bello sapere che le altre barche non hanno questa fortuna, ma è difficile. Speriamo che questa alta pressione finisca…”

– Amory Ross MCM di PUMA: “E’ stata una notte lunga su Mar Mostro. Malgrado non si avanzi molto è incredibile vedere come i ragazzi non mollino mai. Mezzo miglio di vantaggio potrebbe sembrare poca cosa su una tappa di quasi 7.000 miglia, ma uscire da questa situazione per primi potrebbe essere fondamentale. Sembra che la flotta si sia spezzata in due, che di solito è una cosa rara così presto. Il nostro navigatore Tom Addis è stato bravo a rimanere calmo fino alle tre meno un quarto della notte, quando è tornata un po’ di aria. Siamo ancora la barca più a nord e navighiamo di bolina per 270 con una decina di nodi di vento, ci stiamo dirigendo direttamente verso il primo dei due sistemi frontali che dovremmo incontrare nelle prossime 24/48 ore. Il primo dovrebbe portare una ventina di nodi per poco tempo, ma il secondo è più esteso di sicuro ci renderà la vita difficile di nuovo. Comunque c’è ancora, sempre, molto da fare… L’umore a bordo è buono e tutti sembrano essere entrati nel ritmo. Ci vuole sempre un po’ di tempo per il fisico per abituarsi e visto che la partenza è stata dura, forse ce ne è voluto di più.”

– Da Groupama 4: “Cerchiamo di entrare negli Alisei, che dovrebbero essere una cinquantina di miglia davanti a noi e dovrebbero permetterci di avanzare verso sud. E’ un’opzione completamente diversa da quella delle altre barche, che sono dall’altra parte della dorsale. E’ difficile capire cosa succederà nelle prossime ore. E probabilmente il risultato si vedrà quando saremo in prossimità delle isole di Capo Verde. Abbiamo camminato tutta la mattinata con un vento di terra, ora siamo quasi fermi e aspettiamo il prossimo cambio di vento. Ci si riposa meglio quando il vento è stabile, quando è poco si è obbligati a regolare in continuazione, a spostare le vele e i pesi. E’ molto faticoso. Stiamo tutti bene, e di buon umore, più o meno a seconda della classifica e del vento… siamo partiti per affrontare l’Atlantico del nord con due opzioni diverse, psicologicamente è strano. Ci battiamo contro la meteo, ci sarà della suspence, di sicuro…”

Photo: Amory Ross/Puma Ocean Racing/Volvo Ocean Race

Autore

Articoli Correlati