
Non puoi certo svegliarti una mattina e decidere che ti piacerebbe partecipare alla Volvo Ocean Race. I giorni che aspettano gli equipaggi del giro del mondo saranno contraddistinti da condizioni estreme, al limite della sopportazione. Solo mesi di allenamento duro e anni di esperienza possono garantire le capacità tecnico-fisiche necessarie per partecipare alla Volvo.
I problemi che si presenteranno presto agli equipaggi dei sei team in gara saranno molteplici, a cominciare dalla difficoltà di vivere per mesi su una barca che sfreccia a tutta velocità sulle onde, con vibrazioni impressionanti, costante frastuono all’interno e perennemente bagnata. Quello dell’umidità è una delle grosse difficoltà di questa lunga regata: gli equipaggi dovranno abituarsi velocemente a restare bagnati per giorni. Anche se in possesso del meglio della tecnica per quanto riguarda l’abbigliamento, sarà impossibile per loro restare asciutti. Le barche data la velocità e il mare frequentemente grosso, saranno spazzate spesso dalle onde. L’acqua chiaramente entrerà anche nelle cuccette dove l’equipaggio riposerà, rendendo la vita a bordo molto dura. In queste condizioni il guardaroba può restare bagnato per diversi giorni, in attesa dell’agognato caldo equatoriale.
Le barche verranno sottoposte a stress estremi, portate al limite degli equipaggi per cercare di macinare miglia in tutte le condizioni. Da non sottovalutare il problema delle rotture, occorrerà quindi monitorare costantemente lo stato dell’attrezzatura della barca e intervenire se necessario. I team saranno provvisti infatti di tutto l’occorrente per saldare, resinare, riparare le vele e anche eventuali danni più grossi allo scafo. Obbligatorie a tratti sarà anche la strategia conservativa, sia per quanto riguarda la gestione della barca che per le forze dell’equipaggio. Anche se si troveranno davanti un lavoro durissimo, gli skipper dovranno gestire le risorse dei propri team al fine di poter completare le tappe al meglio.
Probabile che almeno nella fase iniziale di questa prima tappa si cercherà di dosare le forze, magari portando la barca leggermente sottoinvelata con tanta aria, al fine di tenere l’equipaggio fresco e non rischiare eccessivamente la barca.
Inevitabilmente arriverà il momento in cui tutti gli equipaggi dovranno spingere forte, stressando al limite i loro VOR 70: sarà allora che si inizieranno a vedere le prime differenze sia nella qualità degli equipaggi, che nella gestione della barca.
Un particolare interessante della vita a bordo sarà l’alimentazione. Ci sarà poco tempo per gustarsi un buon piatto, e spesso sarò molto difficile poter fare più di un pasto al giorno. Il menù sarà a base di cibi precotti o disidratati e barrette energetiche, e quando possibile un bel piatto caldo fortemente calorico. I legumi qui andranno per la maggiore, piatto completo che darà il giusto approvvigionamento energetico per gli sforzi che dovranno sostenere gli uomini a bordo. Per il resto sarà una questione per duri: dormire poco, lavarsi raramente, costantemente bagnati, mentre si vola sull’acqua sfidando gli oceani.