34° Coppa America: più che uno sport! Con Healthy Ocean Project per migliorare la salute degli oceani

34° Coppa America: più che uno sport! Con Healthy Ocean Project per migliorare la salute degli oceani

Seguendo l’idea di fare della 34° Coppa America “più di uno sport”, l’America’s Cup Event Authority (ACEA) ha fissato un obiettivo ambizioso con l’AC Healthy Ocean Project: sviluppare il più grande programma di comunicazione e di sensibilizzazione mirato a migliorare la salute dell’oceano. Per raggiungere questo obiettivo, l’ACEA ha collaborato con alcune delle voci più autorevoli nel campo della conservazione dell’Oceano, tra cui la Dottoressa Sylvia Earle e le sue organizzazioni Mission BlueOceanEldersSailors for the SeaOne World One OceanIUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

La dottoressa Sylvia Earle, oceanografa, Explorer-in-Residence presso il National Geographic e ambasciatore globale dell’AC Healthy Ocean Project, ha dichiarato: “Come scienziata ed esploratrice oceanografica ho speso migliaia di ore sopra, e soprattutto, sotto il mare. Ho personalmente assistito a un periodo di scoperte senza precedenti. Solo mezzo secolo fa, infatti, sembrava che il mare fosse troppo vasto, troppo resistente per essere influenzato dalle nostre azioni. Ora invece sappiamo che le barriere coralline, le foreste di kelp, le paludi costiere, numerose specie di pesci e una vasta parte della fauna oceanica stanno pesantemente risentendo delle nostre azioni. E sono apparse diverse zone morte. L’ossigeno prodotto dal plancton è in netta diminuzione. L’Oceano è nei guai, e questo significa che noi siamo nei guai”.

L’Oceano costituisce uno dei sistemi operativi chiave del nostro pianeta. Crea più della metà del nostro ossigeno, unisce i sistemi meteorologici e modula l’atmosfera, oltre a rifornirci di risorse vitali. Il danno generato agli Oceani non è immediatamente evidente come la distruzione delle foreste e delle terre emerse, ma è altrettanto grave.

Gigi Brisson, fondatore di OceanElders, ha aggiunto: “La situazione è ormai così grave che stiamo alterando la chimica degli Oceani, con impatti significativi sulla vita marina e sul funzionamento degli ecosistemi marini. Gli ecosistemi stanno collassando: le specie sono spinte verso l’estinzione e gli habitat naturali vengono distrutti. Ogni singolo fattore di stress che abbiamo attivato sul mare – come la pesca eccessiva e l’inquinamento – hanno contribuito a far peggiorare la sua salute”.

Gli scienziati ritengono che ci sia ancora tempo per evitare cambiamenti irreversibili e catastrofici per i nostri ecosistemi marini, ma questo richiede misure drastiche da porre in essere entro il prossimo decennio.

“IUCN è molto orgoglioso di avere l’opportunità di lavorare con la Coppa America per agire a livello locale e trovare sistemi più efficai per risparmiare risorse, così come per individuare risorse più innovative in favore della conservazione degli Oceani – ha detto Carl Gustaf Lundin, componente del Global Marine and Program Polar della IUCN – Il mondo è stato scoperto attraverso gli Oceani grazie ai marinai nel corso dei secoli, quindi è davvero emozionante che la Coppa America stia collaborando con IUCN e una serie di altri partner per aiutarci a capire meglio gli Oceani e creare un lascito per le generazioni future”.

“One World One Ocean condivide e sostiene la missione dell’AC Healthy Ocean Project per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sui problemi critici che affrontano i nostri Oceani e, cosa ancora più importante, per motivare l’azione e definire una protezione degli Oceani sempre più efficace – ha dichiarato Greg MacGillivray, candidato al premio Oscar come regista IMAX e presidente di One World One Ocean – Non vediamo l’ora di mettere a disposizione le nostre competenze di registi e di sfruttare la potenza del cinema, della televisione e dei nuovi media, per raccontare la storia del mare in modo che, collegando emotivamente la gente agli Oceani, ispiri un modo agire positivo”.

Gli annunci diffusi dai servizi pubblici verranno veicolati attraverso le trasmissioni televisive della Coppa America e saranno ben visibili e identificabili tramite le barche e gli eventi che animeranno la manifestazione. La conservazione degli Oceani e la tutela dell’ambiente saranno argomenti prioritari durante il cammino dell’America’s Cup attraverso le sue tante tappe e in occasione dell’appuntamento più atteso: le finali dell’America’s Cup del 2013.

“Il continuo sfruttamento degli Oceani mina la stabilità degli habitat costieri e della vita marina più in generale. Una volta considerati inesauribili e resistenti, gli Oceani sono una realtà fragile – ha dichiarato Dan Pingaro, CEO di Sailors for the Sea – Siamo convinti che tramite la passione profonda che lega i diportisti al mare e tramite la comprensione dei problemi che affliggono gli Oceani, si possa trovare la strada per sensibilizzare la comunità internazionale. L’impegno di ACEA verso il nostro programma Clean Regatta sarà determinante per trasformarlo in un faro per i naviganti e per le associazioni nautiche”.

Il progetto AC Healthy Ocean Project si basa sul lavoro che l’ACEA ha già iniziato nei settori della conservazione dell’Oceano e della sostenibilità in occasione delle prime due tappe dell’AC World Series, quando si sono svolte attività di conservazione delle coste e forum dedicati a questi importanti argomenti.

“La realtà attuale è che la maggioranza delle persone non riconoscono il valore dell’Oceano, né riconoscono che l’Oceano sia in difficoltà e abbia bisogno del loro aiuto – ha dichiarato Neill Duffy, direttore del reparto Sostenibilità dell’ACEA – Insieme ai nostri partner globali e locali speriamo di cambiare questo aspetto e attivare una chiamata globale all’azione, raggiungendo tutti coloro che hanno affinità e rispetto per gli Oceani”.

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