Il ruolo del randista – Come è cambiata questa figura negli ultimi anni

Il ruolo del randista – Come è cambiata questa figura negli ultimi anni

Il ruolo del randista – Com’è cambiato il ruolo del randista con le nuove rande sempre più grandi? Il suo posto durante la regata è sempre quello più vicino al timoniere, così da poter valutare in diretta con quest’ultimo le reazioni della barca alle regolazioni della randa.
A essere cambiati sono, invece, i tempi delle regolazioni e anche le regolazioni stesse in determinate condizioni.
In particolare, per le condizioni di vento sostenuto, i tempi di reazione del randista oggi dovranno essere sempre più brevi.
Chi ricopre questo ruolo, dovrà anticipare le raffiche più forti con rapide lascate di scotta-randa, qualora il carrello della vela sia stato già lascato.
Anche in condizioni di vento medio, evitare di tenere la vela eccessivamente chiusa aiuterà la spinta: facile oggi vedere barche da regata che già con 12-13 nodi di vento tengono le rande molto aperte proprio per evitare il temuto effetto stallo che una randa molto grande può causare e che, in termini di velocità, può comportare anche la perdita di un paio di nodi (impensabile durante una regata). Il concetto fondamentale di cui tener conto è che la randa moderna può aiutare molto in termini di velocità (se regolata correttamente), ma avere effetti disastrosi se condotta in maniera erronea. Occhi puntati, quindi, sugli strumenti che indicano la velocità, per individuare ogni minima reazione della barca alle regolazioni della vela, e al tempo stesso mai distrarsi dai filetti segna vento che indicano la buona o la cattiva regolazione del flusso d’aria sulla vela.
Sopra gli 8-10 nodi di vento, si inizierà a smagrire rapidamente la randa, sia con la flessione dell’albero che con la tensione delle drizze. Una randa così grande, se troppo grassa, in condizioni di vento da 10 nodi a salire, può essere un vero freno a mano per la nostra imbarcazione.
Il randista dovrà poi tener conto di un accorgimento particolare con vento molto forte, soprattutto in prossimità di incroci ravvicinati con altre barche. Quando il vento è molto sostenuto, occorre infatti tener presente che – nell’eventualità in cui con una poggiata si dovrà evitare una barca – il randista dovrà lascare la randa con ampio anticipo se vorrà permettere al timoniere la correzione improvvisa di rotta.
La grande superficie della randa non permetterà affatto alla barca di andare alla poggia se il randista non lasca molta scotta, rischiando così pericolose collisioni. Il consiglio, in questo caso, è quello di avere sempre pronta e in chiaro gran parte della scotta-randa, a disposizione nell’eventualità in cui si dovrà lascare bruscamente la vela per permettere alla barca di poggiare.
Per svolgere al meglio il ruolo del randista, non bisogna trascurare infine i particolari, a cominciare dalla posizione stessa che si assume durante il lavoro. Schiena dritta per evitare cattivi movimenti sottosforzo, scotta-randa in una mano e quella del carrello nell’altra, ricordandosi con aria sostenuta di lasciare sempre aperto lo strozza-scotta della randa, onde evitare fastidiosi inconvenienti in caso di lascata improvvisa.

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