Sul sito internet della Mini Transat 2015 un countdown in testa alla pagina ricorda a tutti i velisti iscritti quanto manca alla resa dei conti: J-12 recita oggi l’orologio della regata, dodici giorni di passione per chi prenderà parte a questa minitransat 2015, una regata unica, niente a che vedere con tutto il resto.
Immaginiamo per un attimo la giornata di Alberto Bona, Michele Zambelli, Andrea Pendibene, Federico Cuciuc, Andrea Fornano, Roland Ventura sono gli italiani isritti ala Mini Transat 2015, ragazzi che venderanno cara la pelle in oceano contro i cugini francesi. A Douarnenez la sveglia suonerà presto, il cielo delle prime ore del mattino, grigio come spesso accade in Bretagna, ricorderà loro che alla partenza manca un giorno in meno, che lo start si avvicina, che la check list di lavoro in barca è lunga e c’è molto da lavorare.
Una corsa contro il tempo per tutti, anche per i più preparati, perché non si è mai veramente pronti ad affrontare una regata di oltre 4 mila miglia su un guscio di 6.50 mt, senza gps cartografico, senza strumenti informatici per aggiornamenti meteo o collegamenti a terra. L’unico aggiornamento consentito da regolamento è quello della direzione della corsa, che una volta al giorno darà info meteo e distanza all’arrivo di ogni concorrente (non la posizione sullo scacchiere oceanico).
L’Italia degli oceani si presenta alla partenza di Douarnenez con una flotta di ministi eterogenea per ambizioni e mezzi: ci sarà chi regata solo per arrivare, chi per migliorarsi, chi invece per fare bene in classifica. Andrea Fornaro, Andrea Pendibene, Federico Cuciuc, Roland Ventura, regateranno tra le barche di serie. Fornaro e Pendibene sono quelli con le barche più recenti, entrambe varate quest’anno, è quindi lecito aspettarsi da loro una regata all’attacco, hanno le qualità per fare bene pur in una flotta dove il livello sarà molto alto.
Cuciuc e Roland Ventura hanno invece barche molto più datate, per il primo si tratta della seconda partecipazione alla minitransat con la sua 556 disegnata da Sam Manuard. Ventura correrà invece su un Pogo 2 del 2004, il suo obbiettivo dichiarato è quello di arrivare dall’altra parte e portare a conclusione la regata.
Discorso diverso per i due proto italiani: inutile nasconderlo, Alberto Bona e Michele Zambelli sono due ragazzi che hanno fatto molto bene alla Transat 2013 quando navigavano su barche poco competitive, si ripresentano alla partenza con due prototipi che possono dire la loro e il talento non manca.
Anche questa Mini Transat 2015 è divisa in due tappe: la prima da Douarnenez a Lanzarote, circa 1200 miglia, la seconda fino a Pointe à Pitre, Guadalupa, di oltre 2700 miglia, per un totale che supera le 4000 miglia di regata.