
La bella stagione è ormai alle porte, la vostra barca a vela è quasi pronta in cantiere e state iniziando a progettare la crociera estiva. Gli impegni di lavoro però vi permetteranno di mollare gli ormeggi solo a estate inoltrata, quando i grandi circuiti turistici sono in fermento e trovare delle località poco affollate è quasi un miraggio. Se non avete ancora deciso tutte le vostre mete e volete fuggire dal turismo di massa, fate rotta sulle Isole Eolie, vi portiamo a scoprire una delle meraviglie meno conosciute di questo arcipelago: l’isola di Filicudi.
Anticamente nota come Phoenicussa, dal tipo di palma che popola le sue alture, Filicudi è una delle isole più piccole delle Eolie, posizionata a est di Alicudi e a ovest rispetto al resto dell’arcipelago. L’origine vulcanica dell’isola è visibile nelle profonde erosioni che gli antichi vulcani hanno scavato nei secoli lungo i suoi fianchi. L’isola è poco abitata su tutto il suo territorio, tranne in due zone, Filicudi Porto e Pecorini, dove due piccole comunità, in totale non più di 300 persone, vivono tutto l’anno.
Arrivando sull’isola in barca a vela bisogna assicurarsi che le condizioni meteo siano sufficientemente stabili per qualche giorno: i ridossi e gli ormeggi che offre l’isola sono ridotti e quindi sarebbe opportuno programmare una sosta in condizioni meteo particolarmente tranquille. Il primo degli approdi che vi consigliamo è quello di Filicudi Porto, che offre riparo dai venti del III e IV quadrante. L’insenatura di cui stiamo parlando è situata a nord di Capo Graziano. Al centro di questo piccolo golfo è posizionato un pontile in ferro per le navi e per le piccole imbarcazioni da diporto, dove è possibile fare rifornimento di acqua e gasolio; dato il passaggio di navi e aliscafi è consigliabile optare per un ormeggio in rada o presso uno dei gavitelli a pagamento posizionati al centro dell’insenatura. L’altro attracco è quello di Pecorini, dove è presente un pontile in muratura con fondo dai 2 ai 3 metri disponibile anche alle barche da diporto. Questo versante dell’isola è ridossato dai venti del I e IV quadrante e l’ormeggio in rada può essere anche qui una soluzione.
Le ricchezze naturali dell’isola sono molteplici, e può risultare interessante scoprire sia le bellezze marine sia gli splendidi paesaggi delle colline. Le tante grotte presenti a Filicudi sicuramente meritano di essere menzionate: quelle di Maccatone, San Bartolomeo, Perciato, e la più famosa, quella del Bue Marino, sono degli angoli di raro fascino. Alcune zone dell’isola, come lo scoglio La Canna e quello di Montenassari, rientrano in una riserva regionale che ne regola il traffico delle unità da diporto. Vale la pena circumnavigare l’isola in barca per sostare nelle piccole insenature che la costa offre, scoprirete il perché vale la pena visitare questo angolo di paradiso. Anche in piena stagione estiva sarà possibile vivere Filicudi in piena tranquillità: non avendo strutture turistiche che attirano il turismo di massa, potremo anche ad agosto goderci un bagno in tutta tranquillità senza chiassose comitive che rovinano l’atmosfera.
Una passeggiata a terra è comunque d’obbligo, anche per apprezzare la tipica architetture eoliana, fatta di piccole case biancocelesti generalmente di forma quadrata, che rendono inconfondibile il paesaggio dei due borghi, Filicudi Porto e Pecorini. Può risultare altrettanto interessante salire a piedi fino alla vetta di Capo Graziano, dove è stato scoperto un insediamento risalente all’età del bronzo. Sulla strada si potrà apprezzare la tipica macchia mediterranea: abbondano le ginestre, il lentisco, e sarà possibile raccogliere degli ottimi capperi che allieteranno la nostra cucina in barca.
L’isola vive su ritmi di vita completamente a se stanti. Gli abitanti delle due comunità sono ospitali e diretti, non stupitevi se da subito si rivolgeranno a voi dandovi del tu. Tutte le attività prendono il ritmo naturale dell’isola: la benzina può arrivare oggi, ma forse domani, mentre i quotidiani sono un lusso che va concordato prima con l’edicolante. Qualche giorno in quest’angolo di tranquillità può servire a dimenticare lo stress e i ritmi frenetici di un anno di lavoro, abbandonandosi al completo relax e alla bellezze naturali del luogo.
La cucina del posto è ottima, e tutti i piccoli ristorantini offrono pesce fresco e piatti tipici. Merita di essere menzionato il Ristorante La Canna, sia per la buona cucina, sia per la possibilità durante il periodo estivo di cenare sulle terrazze che si affacciano sulla baia di Capo Graziano. Da non perdere la Malvasia locale, acquistabile sfusa in molti dei piccoli market, ma la più buona si trova a Pecorini. Questo liquore dolce allieterà le vostre serate in barca, dopo avere gustato i sapori genuini di un mare ancora incontaminato. Anche per queste piccole cose vale la pena di visitare questo angolo di Mediterraneo quasi dimenticato.