Mondiale ISAF di Perth: le alghe frenano la rimonta azzurra, Conti-Micol chiudono quinte

Mondiale ISAF di Perth: le alghe frenano la rimonta azzurra, Conti-Micol chiudono quinte

Verrebbe da dire maledette alghe. Le acque di Fremantle giocano un brutto scherzo a Giulia Conti e Giovanna Micol, che vedono frenare la loro rimonta in Medal Race dalle alghe intrappolate nella deriva del loro 470, quando si trovavano quarte in classifica a una manciata di secondi dal terzo equipaggio.

Buona la partenza di Giulia che conduce una prima bolina un po’ contratta girando la boa settima. In poppa le italiane aprono il turbo, giungendo al cancello di fine lato quarte con il podio vicinissimo. A quel punto accade l’imponderabile: partite per la seconda bolina, le due azzurre vedono il loro 470 rallentare e iniziare a procedere lateralmente. La Conti prova a liberare la deriva ma l’impresa di bolina è impossibile. Arrancano fino alla boa, e nel lato di poppa alzando la deriva le alghe le lasciano finalmente ripartire. Chiudono none la loro regata, quinte in classifica generale,  in un Mondiale che le ha viste comunque competitive rispetto agli equipaggi più forti.

Ѐ il migliore risultato della vela azzurra a Perth, in una manifestazione che, ammettiamolo, ci ha visto ampiamente sottotono un po’ in tutte le discipline. Lontani dalla zona medaglie in tutte le classi, a parte nel 470 femminile, ma anche perseguitati dalla sfortuna che, tra alghe e guai fisici, non ha certo aiutato la nostra squadra.

Alcuni giovani sono emersi, come Laura Linares nelle tavole a vela e Filippo Baldassarri nel Finn, facendo ben sperare in vista delle Olimpiadi del 2012. La strada verso Londra appare però ancora tutta in salita per la vela italiana, con alcune cose da rivedere, soprattutto per quanto riguarda l’approccio alle gare e la continuità in una manifestazione lunga. Abbiamo tanti ragazzi in gamba, che sulla singola regata riescono a dire la loro ma si perdono sul lungo. Il tempo per migliorare c’è, così come la classe dei nostri velisti, sperando che a Londra sia tutta un’altra storia.

 

 

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