L’analisi del disastro di Abu Dhabi Ocean Racing: quasi finita la loro regata

L’analisi del disastro di Abu Dhabi Ocean Racing: quasi finita la loro regata

Sarà una corsa contro il tempo quella che dovrà fare il team di Abu Dhabi Ocean Racing a terra per riparare il suo albero e metterlo in sicurezza. Operazione molto difficile, in una situazione che rischia di compromettere seriamente la loro Volvo Ocean Race.

Da una prima analisi del racconto del navigatore Jules Salter la rottura dell’albero di Abu Dhabi presenta delle anomalie. L’equipaggio ha dichiarato che stava navigando di bolina con un vento di 30 nodi e un onda intorno ai tre metri: condizioni impegnative ma non affatto estreme per una barca che deve compiere un giro intorno al mondo affrontando situazioni ben peggiori. Le ipotesi sono due a questo punto: potrebbe trattarsi di un cedimento strutturale dovuto a un deficit di progettazione. Potrebbe per esempio esserci stata una bolla d’aria dentro l’albero, dovuta a un’errata cottura del carbonio in fase di costruzione. Una bolla d’aria può crearsi per esempio per un tasso di umidità troppo alto nel momento in cui l’albero è stato infornato per la saldatura a caldo. Difficile però un’ipotesi di questo genere per un team ai massimi livelli.

L’altra ipotesi potrebbe essere il cedimento di una sartia, che ha provocato il collasso dell’albero. Quest’ultimo lavora in condizioni ottimali solo se tutta la struttura lo sorregge, ma se solo una parte dei cavi che ne aiutano il profilo cede, l’albero si spezza come un grissino.

Un’ulteriore ipotesi potrebbe essere quella di un treno di onde anomale di prua. Una serie di onde molto alte in rapida sequenza che hanno provocato delle sollecitazioni eccessive alla struttura dell’albero provocandone il collasso. Il Mediterraneo è noto per questo tipo di fenomeni. Anche questa ipotesi comunque cozza con i livelli di sicurezza che le barche della Volvo dovrebbero avere. La verità la sapremo solo nelle prossime ore.

Il recupero dell’albero comunque è costato un intervento estremamente rischioso agli uomini di Abu Dhabi.Lo skipper Ian Walker ha dovuto prendere una decisione difficile: il prodiere Wade Morgan è stato calato in acqua durante la notte per liberare i cavi dall’albero e recuperare la randa: un’operazione estremamente pericolosa che avrebbe potuto mettere a serio rischio l’incolumità dell’uomo di prua di Abu Dhabi. Operazione però inevitabile: l’albero rotto di fianco allo scafo, se non messo in sicurezza velocemente, avrebbe potuto danneggiare gravemente la barca, considerando le onde di tre metri che in quel momento interessavano la zona, circa trenta miglia a sud di Cartagena.

Una cosa è certa: la Volvo Ocean Race di Abu Dhabi è seriamente compromessa. Non sappiamo in questo momento se il team ha già a disposizione un albero di riserva. La riparazione di quello rotto è possibile, a patto che ad Alicante abbiano a disposizione un forno per la cottura del carbonio. Mentre scriviamo la testa della corsa è occupata da Puma Ocean Racing, seguita da Team New Zealand, ma la flotta della Volvo Ocean Race ha perso uno dei suoi favoriti indiscussi.

Per la foto si ringrazia PAUL TODD/Volvo Ocean Race

 

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