
La notizia dell’attacco terroristico al settimanale francese Charlie Hebdo è arrivata fino in Oceano ai velisti della Volvo Ocean Race. A essere rimasto particolarmente toccato dell’accaduto è l’equipaggio franco-cinese di Dongfeng Racing, alla guida di questa terza tappa. Parla in queste righe lo skipper Charles Craudelier:
“Mi chiamo Charles, qualche volta mi chiamano Charlot ma oggi sono Charlie. E’ la seconda volta che mi trovo in mare durante un importante attacco terroristico, la prima è stato l’11 settembre 2001. In mare siamo lontani dal mondo, senza accesso a internet, alla tv o alla radio e viviamo a migliaia di miglia da questi fatti drammatici. Da ieri, non so che pensare a proposito di queste azioni folli. Da sempre si è ucciso in nome di Dio, o degli Dei. Non posso scrivere tanto, non è il mio mestiere scrivere, e di certo non mi sento all’altezza di parlare di questo argomento. Noi stiamo navigando intorno al mondo, per tutti gli oceani e toccando tutti i continenti, per nove mesi. Se Dio esiste e ha creato il nostro pianeta può essere orgoglioso del suo lavoro, un’opera straordinaria, ma deve anche provare imbarazzo per noi umani, che non siamo capaci di vivere in pace su questo pianeta.”