Maxi Yacht Rolex Cup 2011: ad ali spiegate

Maxi Yacht Rolex Cup 2011: ad ali spiegate

Archiviato anche il secondo giorno della Maxi Yacht Rolex Cup, la classifica overall provvisoria conferma in testa Ran 2 (GBR) per i Mini Maxi, Y3K (GER) tra gli scafi Wally e DSK Pioneer Investments (ITA) per i Racing/Cruising. Esimit Europa 2 (SLO) passa in testa ai Racing mentre in vetta alla classifica provvisoria dei Supermaxi resta saldo Nilaya (GBR). Grazie alle condizioni ideali della giornata di oggi, con sole e vento costante, i 45 maxi yacht hanno dato vita ad una regata degna della fama del campo di regata di Porto Cervo. La manifestazione, organizzata dallo Yacht Club Costa Smeralda in collaborazione con l’IMA, ha preso il via lunedì 5 e si concluderà sabato 10 settembre.

MINI MAXI – questa divisione ha effettuato 3 regate a bastone sullo specchio di mare di fronte a Porto Cervo. Dominatore incontrastato delle prime due prove, sia in tempo reale che corretto, è Ran 2, lo scafo dell’armatore Niklas Zennstrom con Adrian Stead alla tattica. Le sue intenzioni di portare a casa il titolo mondiale del Mini Maxi Rolex World Championship per la seconda volta sono state chiare sin dall’inizio, ma il team americano di Shockwave insidia la sua corsa e riesce a prevalere nell’ultima prova di ieri, la quarta della serie.

Con un vento di maestrale tra i 18 e i 20 alla partenza le altre divisioni hanno affrontato un percorso a bastone di circa 36 miglia che le ha portate a regatare fino ai Monaci per poi dirigersi verso la Secca Tre Monti e da qui a risalire con l’isola di Santo Stefano a dritta. Lasciati Budelli e Santa Maria a sinistra i maxi yacht hanno girato intorno a Barrettinelli di Fuori, da cui hanno iniziato il lungo tratto di poppa fino a terminare la prova di fronte a Porto Cervo.

Tre spinnaker per i Wally – In mare i giochi della classe Wally sembrano ancora tutti aperti. Quando arrivano i risultati, tuttavia, il campo si riduce parecchio. Y3K (GER) ieri ha completato il percorso più in fretta dei suoi avversari, infilando la seconda vittoria di fila. Conduce la classifica con un vantaggio di tre punti su Magic Carpet (GBR) e il destino è nelle sue mani. Anche la fortuna sembra dalla sua. Il tattico Thomas Jungblut, spiega: “Alla fine ci è andata bene. Avevamo scelto un jib sbagliato (nella prima bolina) – era troppo piccolo, quindi siamo arrivati alla boa di bolina terzi, un minuto e mezzo dietro a IndioMagic Carpet 2. In cima al percorso entrambe queste barche hanno avuto dei problemi allo spinnaker. Abbiamo issato il nostro spi e li abbiamo superati entrambi.”

Y3K sembra avere una buona chance di conquistare la sua terza vittoria di classe Wally alla Maxi Yacht Rolex Cup. Jungblut, tuttavia, è prudente: “Dobbiamo disputare ancora quattro prove regatando anche su impegnativi percorsi a bastone. Questa è la nostra chance, poiché sta per arrivare una nuova generazione di Wally.” Claus-Peter Offen è l’armatore e skipper di Y3K. Chiaramente si è goduto due belle giornate: “Sono state entrambe bellissime regate, con le migliori condizioni che puoi avere qui in Sardegna. Non eravamo sicuri del vento in partenza quindi siamo stati prudenti con il jib numero tre. Ci è tornato utile nella seconda parte della regata quando il vento è aumentato e due dei nostri avversari hanno avuto problemi allo spinnaker.”

Il 94 piedi Magic Carpet 2 (GBR) di Sir Lindsay Owen Jones è secondo overall e Owen Jones non vuole concedere il titolo che ha già vinto due volte in passato. “Non penso che ci sia mai stata una classifica così combattuta,” ha commentato Owen Jones, “le prime tre o quattro barche sono vicinissime in termini assoluti e tutte possono vincere in tempo compensato. E’ una flotta molto competitiva. All’inizio la gente pensava che i Wally fossero una classe per ‘gentlemen racing’ ma è diventata molto più professionale e combattuta.” Analogamente a Magic Carpet 2, gli outsiderDark Shadow (MON) di André Auberton, e Ryokan 2 (FRA) di Philippe Ligier sono pronti a balzare avanti nella classifica se i leader commetteranno degli errori.

Il commento di Owen-Jones sulla regata odierna è stato conciso: “Come ieri, abbiamo fatto un’ottima prima bolina sfruttando bene i salti di vento. Le barche in testa hanno doppiato i Monaci insieme e il gruppo è rimasto compatto fino in cima al percorso, poi tutti abbiamo avuto dei problemi allo spinnaker. Siamo rimasti a secco di vele per un paio di minuti.” E’ stato qui che Y3K li ha superati.

Timonare una barca di queste dimensioni nell’intricato canale di La Maddalena non consente a Owen-Jones di ammirare il panorama. E’ un’emozione diversa. “Amo gli sport meccanici, per molti anni ho gareggiato con le auto; la sfida sta nello sfruttare la natura, in questo caso il vento, con mezzi meccanici e con molti calcoli tecnici; sentire come questa potente macchina reagisce agli input e cercare di ottimizzarla – è un feeling fantastico.”

“Non siamo i favoriti,” ammette il tattico di Magic Carpet 2 Jochen Schümann, “Ieri abbiamo avuto la possibilità di battere la flotta ma sfortunatamente abbiamo commesso un errore tattico E’ un’impresa difficile per noi vincere l’evento più importante dell’anno: in fin dei conti, Y3K è il campione in carica e Indio quest’anno ha vinto quasi ogni regata. Il risultato di oggi non è stato brillante, abbiamo doppiato la boa di sopravvento di nuovo in testa, ma essendo una delle barche più piccole abbiamo faticato a tenerli dietro e Y3K ci ha passati. Hanno manovrato un po’ meglio di noi, hanno commesso meno errori e si meritano la vittoria.” Quindi di fatto la classe Wally è ancora un “gentlemen’s club”.

Pesi massimi, Supermaxi – I nove Supermaxi sono partiti terzi, dietro ai Wally e ai Maxi. In questa classe la dimensione conta. I due esemplari più grandi sono stati i più veloci sul percorso: il 147 piedi Visione (GER) di Hasso Plattner, davanti al leggermente più lungo Saudade (GER) di Albert Buell. Tuttavia, è il 125 piediHetairos (CAY) a vantare l’handicap più favorevole.

Da spettatore, regatare con i Supermaxi sembra esilarante e facile. A bordo è senza dubbio appassionante, ma facile? “Timonare una barca così grande è eccitante. Tre ore sono lunghe, direi che il massimo è quattro ore e poi devi passare il timone a qualcun altro,” spiega Buell. “Il timone è un po’ più pesante rispetto alle barche più piccole, la barca reagisce più lentamente ma si muove come una deriva con un po’ di ritardo. Io sono calmo per natura, non sono molto nervoso, ma cerco sempre di rilassarmi prima di andare in regata. E’ un po’ come nel golf. Devi concentrarti sulla palla e poi colpirla.  Lo stesso vale per la vela.”

Karol Jablonski è il tattico di Saudade. Il suo compito è guidare questo peso massimo sul percorso. “Oggi le condizioni erano difficili per la nostra barca, con vento di 20-25 nodi e una bolina piuttosto lunga,” ha spiegato Jablonski, “Saudade è una barca fantastica, ma con questo vento abbiamo troppa tela e stabilità insufficiente quindi dobbiamo fare dei compromessi. Abbiamo fatto una bella regata, ma non avevamo molte chance per fare di meglio. Siamo partiti benissimo, abbiamo fatto un’ottima prima bolina, ma più avanti nel percorso quando contava la velocità, ci è mancato qualcosa.”

I carichi su Saudade sono enormi e spingerla al massimo è un lavoro duro per l’equipaggio. Non bisogna farsi trarre in inganno dai suoi esterni gentili ed eleganti. Jablonski aggiunge: “Non è un gioco rischioso, ma è carico di tensione e dopo una regata come questa sono esausto; la mia mente è concentrata al massimo per controllare tutto e minimizzare i rischi e gli errori. Su questo tipo di barca la preparazione è lunga, quindi devi anticipare ogni mossa e spiegare esattamente cosa vuoi fare.”

Saudade ha la perfetta relazione di armatore-tattico. Buell conclude: “Mi fido di Karol. Le sue parole sono legge e tutti sanno che dobbiamo fare quello che dice poiché è lui il tattico. Questo è il motivo per cui facciamo delle buone partenze e riusciamo a districarci dalle altre barche con facilità e in velocità.”

Bouwe Bekking è il tattico di Nilaya (GBR). Nilaya è al suo debutto alla Maxi Yacht Rolex Cup, anche se non sembra. Infatti, dopo due ottime giornate di gara, è in testa alla divisione Supermaxi. Bekking, tuttavia, non è un novello in questa classe: “Gestire queste barche così grandi è difficile,” spiega il velista olandese, “i carichi sono elevati, a bordo abbiamo un team di 26 velisti. Ci vuole una buona dose di management poiché gli spinnaker misurano quasi 1.000 metri quadrati e devono essere issati e ammainati. Le regate sono indubbiamente divertenti e la sfida è appassionante: puoi fare dei guadagni notevoli se issi e ammaini meglio degli altri e a volte devi ammainare due minuti prima di una boa. E’ molto eccitante.”

“Oggi è stata una buona giornata, è andato tutto benissimo,” ha aggiunto Bekking, “Il Comitato di Regata ha allestito un percorso abbastanza facile, con una breve bolina e molti laschi. Amo questo posto, è uno dei campi di regata migliori in Europa e fino ad ora non mi ha mai deluso.”

Il Supermaxi più nuovo sulla scena è il 114 piedi Firefly (NED). Per il secondo giorno consecutivo,Firefly è finito settimo. Gli manca la potenza di Saudade e l’esperienza dell’equipaggio di Nilaya. E’ una curva d’apprendimento interessante, come spiega lo skipper Mark van Gelderen: “Oggi è stato un po’ più facile di ieri in quanto a vento. L’equipaggio deve ancora prendere confidenza con la barca. Domani prevedono meno vento e questo dovrebbe avvantaggiarci. Stiamo imparando moltissimo a gestire e manovrare la barca su questi percorsi con 20 nodi di vento. E’ importante che tutti sappiano qual è la mossa successiva e mantenere una buona comunicazione, la distanza tra poppa e prua è lunga.” Questo è il prezzo da pagare quando navighi su questi “greyhound” oceanici.

RACING/CRUISING – Protagonista della categoria è Aegir, Andy Beadsworth a bordo. Secondo posto per DSK Pioneer Investments di Danilo Salsi, che perde il primato ottenuto ieri in favore dei connazionali di Berenice Bis, Tiziano Nava alla tattica.

RACING – Grazie ad un distacco di quasi 15 minuti in tempo reale, il serrato testa a testa tra i due equipaggi di questa divisione ha visto il sorpasso di Esimit Europa 2 dell’armatore sloveno Igor Simcic su Highland Fling di Sir Irvine Laidlaw. I due scafi si trovano ora a pari merito ma la vittoria di oggi spinge il team di Esimit in vetta al tabellone.

Al suo rientro in banchina Igor Simcic, armatore di Esimit Europa 2, ha commentato: “Oggi è stato uno delle più belle regate della mia vita. L’equipaggio ha agito in perfetta sintonia e il loro impegno, insieme ai miglioramenti tecnologici apportati alla barca, hanno dato ottimi risultati. Non abbiamo fatto nemmeno un errore e con il nuovo spinnaker abbiamo accelerato nei momenti cruciali. Mi complimento con il team, sono veramente fiero di loro per come hanno lavorato oggi.”

Oggi a partire dalle 11.30 la penultima giornata di regate. Il vento previsto da Nord Ovest intorno ai 12 nodi.

Photo: Rolex / Carlo Borlenghi

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