La città subacquea di Vincent Callebaut…

La città subacquea di Vincent Callebaut…

Di continuo leggiamo notizie riguardanti l’aumento del livello di mare e oceani, news che preannunciano scenari da film, spesso diffuse perchè fanno notizia più che per studi reali e approfonditi.

Detto questo è scontato dire come la continua immissione di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre non può che avere effetti devastanti per il nostro pianeta, questo è certo, spesso però si arriva a descrivere devastazioni  imminenti, a dir poco, esagerate.

Proviamo a immaginare cosa potrebbe succedere se dovessimo vivere uno scenario alla The Day after Tomorrow…

In questo senso non può che risultare alquanto curiosa la visione di Vincent Callebaut , la sua idea per le case del futuro. Ovviamente lo sfondo non poteva che essere un ambiente marino, considerando un imminente allarme climatico determinato dall’innalzamento di mari e oceani.

Per questo, Vincent Callebaut ha ideato un intero villaggio che dalla superficie dell’oceano affonda le sue radici fino al fondale, insomma come se si trattasse di grattacieli subacquei. Gli edifici, da quanto emerge dall’ipotetico progetto, dovrebbero essere costruiti interamente con la stampa 3D riciclando rifiuti plastici in un biomateriale composto anche da alghe.

L’architetto francese è uno dei sostenitori e dei pionieri della architettura archibiotica e presenta queste strutture come degli organismi viventi che crescono, come conchiglie, grazie alla calcificazione, utilizzando membrane per filtrare l’acqua e alghe per creare energia. Uno degli obiettivi della ‘filosofia’ del designer Vincent Callebaut è infatti l’abbandono dei combustibili fossili per porre fine ai conflitti sorti a causa delle risorse energetiche. Sul suo sito web, il designer e architetto francese ha descritto l’idea con i disegni del progetto di questa cittadina utopistica, ancora immaginaria, ribatezzata col nome di Aequorea. Dove dovrebbe essere collocata? A quanto pare, al largo delle coste del Brasile.

Un progetto utopistico e di ardua realizzazione, ma davverro ingegnoso e interessante. Un’idea che solo una mente sveglia ed elastica, come quella di Vincent Callebaut, avrebbe potuto partorire.

Foto: repubblica

Paolo Bellosta

Autore

Articoli Correlati