A Livorno si è riunita l’Associazione Italia Classi Laser, uno step obbligatorio per ristabilire quella che è sempre stata la classe olimpica più praticata in assoluto nel nostro Paese.
Qual è il problema trattato a Livorno in questi giorni? Semplice, da un anno la classe Laser è stata rivoluzionata dalla FIV, infatti, quest’ultima lo scorso dicembre ha destituito l’organizzazione che fino ad allora aveva gestito questa classe, attraverso una votazione unanime che ha disconosciuto la Assolaser.
Da quella incauta presa di posizione è nata AICL, istituita con il compito di coprire il ruolo lasciato vacante da Assolaser. Come spesso accade in Italia, tutto è stato fatto in fretta e furia, infatti la stagione agonistica 2015 incombe.
L’istituzione di questo Consiglio è un segno davvero importante. “Questa assemblea -ha detto il segretario Gianni Galli– è storica perché la prima realmente aperta della classe Laser in 30 anni di storia”. Insomma il segno di un evidente progresso nella trasparenza di gestione, detto questo i problemi in ballo sono ancora molteplici.
Il primo è che ILCA, cioè la classe internazionale, continua a riconoscere Assolaser come proprio unico interlocutore, questa diatriba determina una problematica di non facile risoluzione: per partecipare ad una regata internazionale è indispensabile possedere una tessera ILCA, e in Italia questa è ottenibile ancora solo attraverso Assolaser.
In sostanza ILCA sfida l’autorità nazionale italiana e la tiene in scacco. Nella primavera scorsa il segretario di Assolaser, Macrino Macrì è arrivato a telefonare al comitato organizzatore delle regate di Coppa del Mondo di Palma di Maiorca per cercare di impedire la partecipazione agli atleti della squadra FIV che risultava associati a AICL e non più ad Assolaser, proprio in quel caso si è trovato il compromesso della doppia associazione per gli atleti che fanno attività agonistica.
Questo non ha risolto il problema alla radice della classe laser, ILCA continua a ignorare la disposizione FIV e il solo ente che potrebbe intervenire, l’ISAF, la federvela mondiale, non lo ha fatto sinora. La cosa assurda è che il presidente della Fiv e dell’Isaf sono la stessa persona, ovvero il genovese Carlo Croce: perché Croce presidente FIV non può convincere il presidente ISAF? Domande che necessitano di una risposta, la classe laser attende.
Paolo Bellosta