La banchina di Imperia si presenta quest’anno totalmente rinnovata: inserito nel nuovo Marina di Imperia non ha perso le sue caratteristiche di banchina commerciale e le retrostanti costruzioni di archeologia industriale, oggi ristrutturate e trasformate in Museo Navale, rappresentano un contesto unico nel Mediterraneo.
La banchina sulla quale sono ormeggiate le maggiori imbarcazioni ospiterà come tradizione spettacoli e divertimento per tutti i partecipanti.
Nella prima giornata della sedicesima edizione delle Vele d’Epoca di Imperia, un’edizione scoppiettante prevista nel Nuovo Porto di Imperia camminando lungo la Banchina di Calata Anselmi non si può davvero rimanere indifferenti. Le 74 barche d’epoca arrivate a Imperia suscitano emozioni che una barca moderna, composta di materiali tanto tecnologici ma anche un pò freddi, non sono in grado di suscitare.
Non si può certamente rimanere indifferenti di fronte a capolavori galleggianti creati da maestri d’ascia, che con la sola abilità delle loro mani e senza tecnologia, riuscivano a mettere in acqua testimonianze di una cultura nautica che non ha avuto eguali. Un mondo di progettisti e di cantieri che non aveva e non ha soltanto una valenza tecnica ma anche e soprattutto un profondo supporto culturale strettamente legato alle proprie radici. Non per niente un gruppo di appassionati ha fondato un sodalizio, l’AIVE, che ha sempre avuto il fine di promuovere il recupero di questi pezzi unici e inimitabili .
Domani, giovedì 9 settembre, prenderà il via la prima regata dedicata a “Carlo Sciarelli, un grande progettista Italiano”. Alla sua storia di progettista, architetto, yacht designer si unisce il fatto che è stato il responsabile tecnico dei primi raduni di Imperia. Con sudati risparmi progetta e costruisce nel 1960 la sua prima barca, l’Anfitrite. La barca va bene, prodigiosamente bene, vince quasi tutte le regate alle quali partecipa. Ma anche qui, Carlo non si accontenta, affina la tecnica, si spinge oltre, progetta un altro tipo di barca, che gli viene stavolta commissionata da un suo avversario di regata. Inizia così la curiosa storia nella nautica. Nella sua vita ha progettato circa 140 barche e dai suoi progetti sono state realizzate in tutto il mondo più di 400 imbarcazioni.
Giudice severo di se stesso aveva dietro la scrivania, dove lavorava, una striscia di carta con elencati i 137 nomi delle sue barche, solo su alcuni però c’era un asterisco, dove cioè il suo progetto aveva raggiunto la perfetta sintesi di utilità e bellezza.
Frequenta fin da ragazzo i moli dello Yachting Club Adriaco subendo il fascino delle barche. Inizia a bordeggiare per il golfo di Trieste con un beccaccino, una deriva che gli permette di appropriarsi dei segreti della navigazione. Ma non si accontenta, non gli interessa solo navigare vuole capire le barche, la forma degli scafi, il loro comportamento in mare.
Inizia per lui un percorso di conoscenza, che in realtà durerà tutta la vita e da perfetto autodidatta, studia, analizza, approfondisce con una cura quasi maniacale, ogni aspetto delle cose che gli interessano. Si avvicina così alla cultura classica, impara il latino per leggere e studiare direttamente dalle fonti. Con lo stesso metodo si avvicina alla musica classica, all’architettura, all’arte e alla nautica. La sua biblioteca inizia ad ampliarsi fino a contare più di 1000 volumi di letteratura, architettura, arte, storia navale, classici latini e greci. Ne esce un uomo con una cultura a tutto campo capace di grandi intuizioni e di analisi acute e originali.
Nel 1959, il suo primo lavoro da progettista: restaura per sé una passera costruita sull’Isola di Veglia negli anni ’30, Aspasia.
“Il bello non è nuovo, il nuovo non è bello” soleva dire. Tutta la sua opera di yacht designer infatti, è stata connotata dalla ricerca della “bellezza”. Da profondo conoscitore dei classici qual’era, puntava alla sintesi perfetta di armonia e equilibrio delle forme e funzionalità. In banchina si può ammirare una dei sui capolavori: Chaplin dell’indimenticata Nucci Novi Cepellini che è stata Vice Presidente ISAF (organismo mondiale della vela) e che il marito e figli hanno voluto donare alla Marina Militare (vedi scheda e testo nel sito su Chaplin www.veledepoca.com).
Alcune info generali sulle vele d’epoca e curiosità
categorie e tipologie di barche
Yacht d’Epoca: yacht in legno o metallo di costruzione anteriore al 1950.
Yacht Classici: yacht in legno o metallo di costruzione anteriore al 1976.
Spirit of Tradition: yacht realizzati dopo il 1976 che seguono linee e concetti progettuali degli yacht d’epoca o classici.
Anche l’armo, ovvero il tipo di alberatura e quindi di vele usate, è un utile metro per distinguere questi gioielli del passato.
Sloop: classico armamento d’imbarcazioni a vela con un solo albero, due vele, rispettivamente randa e fiocco, di differenti misure.
Ketch: imbarcazione con due alberi. Il più alto è quello di Maestra (verso prua), quello più basso si chiama di Mezzana (verso poppa) ed è posizionato di fronte al timone.
Yawl: imbarcazione a due alberi che si differenzia dal ketch per il solo fatto che l’albero più piccolo, di Mezzana, rimane dietro la ruota del timone.
Cutter: armo dotato di due o tre vele con doppia velatura a prua. Il fiocco più ampio sullo strallo, il controfiocco e la trinchetta, vela più piccola sullo stralletto quindi più spostata a centro barca.
Goletta: yacht di medie o grandi dimensioni con due alberi. Quello di poppa è pari o più alto rispetto all’albero di prua. Si possono prevedere vele supplementari a prua sugli stralli.
Aurico: usato tra la fine del XIX° e l’inizio del XX° secolo, L’armo aurico è caratterizzato da una randa di forma trapezoidale tesa tra l’albero, un picco (nella parte alta) e il boma. Al di sopra della randa può essere issata una seconda vela di forma triangolare: la controranda, murata all’alberetto (la parte superiore dell’albero) e al picco.
Marconi (o bermudiano): attrezzatura velica così denominata perchè le imbarcazioni attrezzate con questo tipo di vele ricordavano le antenne della radio inventata dallo scienziato italiano. Questo armamento fu introdotto agli inizi degli anni ’30, con i J-Class, e prevede l’utilizzo di vele triangolari, con la randa inferita all’albero – in un pezzo unico e non più diviso in albero e alberetto – e al boma, mentre la vela di prua, genoa o fiocco, è inferita allo strallo.
Il programma prevede che si svolga una regata al giorno, gli scafi sono attesi in banchina nel pomeriggio entro le ore 18.
Tra le protagoniste di questa edizione, Eilean, il ketch Marconi di 22 metri del 1936 acquisito nel 2006 da Officine Panerai e sottoposto ad un restauro integrale effettuato dal Cantiere Francesco Del Carlo di Viareggio. Eilean, costruita in fasciame di teak su ossatura in acciaio nei leggendari cantieri Fife di Fairlie, rappresenterà la casa di alta orologeria e sarà protagonista di una mostra dedicata al suo recupero, allestita nel villaggio regata accanto allo stand Officine Panerai, che comprende pezzi originali e fotografie del lungo restauro filologico di cui è stata oggetto. La mostra sarà aperta a tutti da giovedì 9 a domenica 12 settembre.
Tra le altre 80 barche giunte ad Imperia spiccano per dimensioni una “tall ship”, termine marinaresco che identifica i grandi velieri armati con le vele quadre. Si tratta della Palinuro, la nave scuola di 69 metri del 1934 della Marina Militare Italiana arrivata ieri il cui record di percorrenza è rimasto imbattuto fino al 1998. Anche la Big Boat Elena, varata nel 2009 e lunga 55 metri, è la replica di un’omonima goletta del 1911, ricostruita in Spagna secondo i piani originali di Nathaniel G. Herreshoff, mago della progettazione americana.
A Imperia sono ormeggiati quasi tutti i vincitori delle passate edizioni del Panerai Classic Yachts Challenge: i Classici Outlaw del 1963, Emeraude del 1975, Chaplin del 1974 della Marina Militare, gli Epoca Bona Fide del 1899 e Rowdy del 1916. Difficile è nominare tutti gli yacht importanti che sono presenti in banchina, tra questi il Tuiga, il 22 metri del Principe Alberto di Monaco varato presso i cantieri scozzesi Fife nel 1909; la gemella Mariska del 1908; le ottocentesche Marigold del 1892, Lulu e Javelin, entrambe del 1897; l’Emilia del 1930, il secondo 12 Metri Stazza Internazionale costruito in Italia. Alcune imbarcazioni festeggeranno ad Imperia importanti anniversari: Kerkyra IV (40 anni), Sonda (60 anni), Lucia e Solway Maid (70 anni), Vileehi, The Blue Peter e Emilia (80 anni), Orion (100).
Durante il giorno, nell’area adibita a “villaggio”, si incontrano personaggi dello sport, dello spettacolo, della cultura, armatori e skipper illustri (e capitani donna come ad la ligure Susy Beyer su Tirrenia II che alterna le vele d’epoca agli allenamenti per la minitransat, la traversata oceanica in solitaria dalla Francia in Brasile).
Dopo ogni regata, presso il lounge Panerai armatori, skipper e equipaggi potranno ritrovarsi per scambiarsi impressioni sulla competizione in mare e pianificare le strategie per il giorno successivo. Durante la serata, dopo lo spettacolo delle Navate Bete, dj set per chi ancora ha voglia di muoversi ed “essere active”.
Numerosi gli eventi collaterali organizzati in banchina in occasione de Le Vele d’Epoca di Imperia: si possono già vedere in darsena le barche che saranno messe all’asta sabato e gli oggetti marinari sono già visibili nel Museo Navale al primo piano. C’e grande attesa per questa Asta curata dalla Casa d’Aste Cambi di Genova. Concorsi fotografici, visite agli stand di pittori e artisti del mare, sfide sportive. Sabato sera non mancheranno i tradizionali fuochi d’artificio, accompagnati da un sottofondo musicale che illumineranno l’intero bacino portuale.
Alle 17 nell’area convegni della Banchina si terrà la premiazione dei migliori allievi dell’Istituto Nautico Andrea Doria di Imperia per quel che riguarda l’anno scolastico 2009/2010.
Alle ore 18.30, dopo l’arrivo della regata, nel nuovo Auditorium all’interno del Museo Navale Calata Anselmi è in programma una presentazione che si prevede davvero speciale perchè vede protagonista un uomo speciale, “L’uomo che mangia le piante” di Libereso Guglielmi, personaggio mitico e non solo perché ex-giardiniere di Italo Calvino, per un appuntamento a cura di Confesercenti – CIA – CCIAA di Imperia. La Confesercenti, con il contributo della Camera di Commercio di Imperia e la collaborazione dell’Associazione Italiana Agricoltori, ha già iniziato un percorso finalizzato alla promozione del territorio e questo incontro ne fa parte a pieno titolo.
Il primo passo è stato quello di realizzare un DVD, “L’uomo che mangia le piante” di altissima qualità che permette di assaporare luoghi di fascino della zona attraverso i racconti di un autentico testimonial e ambasciatore delle bellezze della “Riviera dei Fiori”, proprio Libereso Guglielmi, nato a Bordighera nel 1925, allievo e collaboratore del professor Mario Calvino, illustre botanico e padre dello scrittore Italo.
Il punto di vista di questa persona straordinaria ha fatto nascere l’esigenza di raccontare questo angolo della Liguria. Chi meglio di lui poteva svelare le caratteristiche di un territorio pieno di contraddizioni? “La Liguria è una terra dove dalla cima di una montagna vedi il mare. Dove la gente mantiene una radicata diffidenza nei confronti di chi “è di fuori”, anche se con quelli di fuori ci vive. Passaggi insoliti, scorci di infinito e aspre salite, tra una vegetazione che ti chiude perché è spesso incontrollata, selvaggia e libera” – ecco alcune parole di Libereso Guglielmi nel documentario “L’uomo che mangia le piante”, presentato e proiettato per le prima volta nell’ambito delle Vele d’Epoca di Imperia.
“Ogni tanto mi chino e raccolgo quello che per il mondo è un filo d`erba verde, mentre per me, che lo chiamo per nome, è una pianta antica con cui un tempo facevano il pane”. Questo documentario racconta, con l`orgoglio di chi ci abita, la storia di un territorio, attraverso immagini e parole inedite, a cui porre in antitesi altre immagini, questa volta silenziose, di un fotografo di Milano, Roberto Prina Antonucci. Anche lui vive la Liguria attraverso la sua esperienza di viaggiatore.
Si tratta di un lavoro ricco di spunti e suggestioni sonore e visive che accompagnano in un viaggio unico attraverso il mare e la montagna della Liguria. Scorci indimenticabili da gustare in silenzio, ascoltando il rumore del mare, assaporando gli odori delle erbe, guardando immagini stupende. Questo splendido documentario è stato realizzato con cura e gusto da Linda Greco, regista, Paola Faravelli, curatrice dei testi, Roberto Prina, fotografo e voce narrante, Diego Genta, musicista e autore della colonna sonora. Tutti originari o “innamorati” della Liguria, tutti orgogliosi che il loro lavoro venga presentato e apprezzato nella cornice delle Vele d’epoca di Imperia, grande momento di festa per chi vive e ama la Liguria.
Grande attesa per un’altra novità, il Processo alla Regata che ritorna dopo alcune edizioni negli anni ’90: a condurlo sarà il giornalista televisivo francese Michel Dejoie, una sorta di guru della vela d’epoca che cercherà di far risorgere i fasti del più famoso ‘Processo alla Tappa’ del Giro d’Italia ciclistico.
Interessanti anche gli altri eventi collaterali previsti al nuovo Museo in Calata Anselmi, aperto per l’occasione.
Mostra documentaria di Imperia : “ Il Porto . . . in Archivio . . . e i Magazzini portuali” a cura del Comune di imperia – Museo Navale Calata Anselmi – Primo Piano.
Il patrimonio archivistico italiano è uno dei più importanti al mondo e quello che l’Archivio di Stato mette a disposizione dei visitatori delle Vele d’Epoca di Imperia mostra come le istituzioni di Oneglia e Imperia abbiamo conservato in modo esemplare documenti di valore storico inestimabile che testimoniano come la città e il suo porto volevano evolversi e migliorarsi per valorizzarsi al meglio. Negli spazi del Museo Navale Calata Anselmi, solo dall’8 al 12 settembre, si potranno vedere esposti documenti unici e ben conservati come il Piano Regolatore del Porto di Oneglia del 1906 a cura dell’Ing. Giacomo Agnesi, il Progetto di costruzione di un fabbricato ad uso della capitaneria di Porto del Comune di Oneglia del 1907, leggere la lettera al Sindaco di Oneglia con la quale si assicura la consegna di 250 disegni del progetto del porto unico per la somma di lire 450 del lontano 1907.
Lions Club Imperia la Torre presenta la mostra di pittura “Historia della navigazione dal Big Bang ai giorni nostri” – Museo Navale Calata Anselmi – Primo Piano.
Lions Club Imperia La Torre presenta la mostra “Historia della navigazione dal Big B ang ai giorni nostri”, un percorso storico culturale della navigazione.La Mostra anche quest’anno è in sintonia con lo spirito dell’evento imperiese e mantiene una forte attinenza al mare, raccontando la profonda commistione della terra ligure. L’Esposizione che è stata curata da Giannardo Vassallo in collaborazione con l’Istituto d’Arte di Imperia, il DAMS, scuola primaria T. Littardi e artisti internazionali, trova una perfetta collocazione nelle sale del nuovo Museo Navale dove, in un ampio spazio di 250 metri quadrati, si possono ammirare 46 tele e una scultura in rame di grandi dimensioni. I lavori esposti sono stati realizzati con tecniche pittoriche diverse: si va dal writer, al fumettistico, al figurativo, al creativo, allo Street Poetry, al collage e a tecniche miste. La caratteristica che accomuna gli artisti, giovani e meno giovani, famosi o sconosciuti, è l’amore per il mare e la navigazione, trasferito sulla tela con grande passione ed entusiasmo.
Annullo Filatelico a cura delle Poste Italiane S.p.A.
Nuovo Museo Navale – Via San Lazzaro – sportello temporaneo di Poste Italiane.
Orari di apertura: 8 – 12 settembre dalle ore 16.00 alle ore 22.00.
Promosso dall’Assonautica Provinciale, lo speciale annullo potrà essere richiesto allo stand attrezzato presso i locali destinati ad ospitare il nuovo Museo Navale in via San Lazzaro ad Imperia, uno Sportello temporaneo di Poste Italiane.
Con l’annullo speciale, sarà timbrata tutta la corrispondenza in partenza presentata direttamente allo sportello. Presso lo stand di Poste Italiane saranno disponibili le più recenti emissioni di francobolli in tema marinaro oltre alle recenti emissioni che hanno reso lustro alla Liguria e la Provincia di Imperia (ultimo, in ordine di tempo, il francobollo della serie “Giardini Botanici” dedicato ai Giardini Botanici di villa Hanbury a Ventimiglia – foto sul sito www.veledepoca.com), che la clientela potrà acquistare insieme ai tradizionali prodotti filatelici di Poste Italiane, come ad esempio folder, pubblicazioni filateliche, cartoline, buste primo giorno, libri e raccoglitori per collezionisti.
“Stretti al Vento” un documentario a cura di Daniele Guarnera e Francesco Del Grosso – in collaborazione con Video Festival Imperia “Festival Internazionale d’Arte Cinematografica Digitale” – a rotazione nell’Auditorium – Museo Navale Calata Anselmi – Piano TerRA.
“Stretti al Vento”, questo il titolo del documentario realizzato da Daniele Guarnera e Francesco Del Grosso che potrà essere visto nell’Auditorium del Nuovo Museo Navele durante gli orari di apertura al pubblico dall’8 al 12 settembre. Questo video, dal titolo quanto mai emblematico, vuole promuovere un altro evento importante per la città, il Video Festival Imperia “Festival Internazionale d’Arte Cinematografica Digitale e l’amore per il mare, il viaggio, la navigazione”. E’ con curiosità, ma anche con tanto orgoglio che ci accingiamo a muovere alcuni passi a fianco di un evento di torreggiante caratura come il Raduno di Vele d’Epoca – ha commentato il Direttore Artistico del Video Festival Imperia, Fiorenzo Runco – Lo facciamo proponendo quello che di meglio sappiamo fare: un filmato sulla vela, sulla vita in mare. Un modo in più, riteniamo, per affiancare e valorizzare due grandi passioni dell’uomo d’oggi: quella per l’avventura e per il cinema”.
Il documentario, diretto da Daniele Guarnera e Francesco Del Grosso, cerca di affrontare principalmente tutti gli aspetti della navigazione effettuata in solitario, ma solo come punto di partenza per un discorso più vasto e metaforico. Il “viaggio” nell’accezione più nobile e filosofica del termine:
viaggio come libertà
viaggio come contatto universale Uomo-Natura
viaggio come sfida interiore
viaggio come ribellione nei confronti della società
Piccole-grandi odissee umane raccontate dai più importanti velisti italiani in solitario, protagonisti della scena marittima nazionale ed internazionale, con età, sesso, idee e fini di navigazione differenti. Personalità eclettiche, fuori da qualsiasi schema, che attraverso i propri racconti rievocano sensazioni, gioie, dolori, avventure e disavventure in alto mare a bordo delle loro imbarcazioni, in una lotta continua con se stessi e contro ciò che li circonda, l’Oceano infinito, potendo contare solo sulle proprie forze e sulla clemenza della natura.
“Surf 80. Gli anni d’oro” a cura del Comune di Imperia – Museo Navale Calata Anselmi – Piano Terra, Galleria.
“La nave a dolia del golfo dianese” – in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria – Museo Navale Calata Anselmi – Piano Terra.
“Presentazione del nuovo Museo Navale di Imperia” – a cura del Comune di Imperia – Museo Navale Calata Anselmi – Primo Piano.
“Gusta e vivi il territorio con i prodotti a km 0”: alla scoperta degli agriturismi – a cura di Coldiretti.
Mostra “Le Crociere del secolo scorso” – Borgo Marina – Palazzina Liberty dalle ore 21.00 alle ore 23.00.
Inoltre:
Visite al Museo dell’Olivo della Fratelli Carli e al Museo Navale Internazionale di Imperia (Piazza Duomo).
Per maggiori informazioni, testi e foto: http://www.veledepoca.com/